«Ma è ingiusto accusarci di aver chiuso gli occhi»

Vincenzo Scudiere: «Abbiamo pagato con molte vite la nostra lotta al terrorismo»


da Torino
Non è stata una bella giornata, quella di ieri, per Vincenzo Scudiere, il segretario generale della Cgil piemontese. Uno degli iscritti al suo sindacato, Vincenzo Sisi, è stato arrestato con l'accusa di essere «promotore, costitutore, capo e organizzatore dell'associazione eversiva finalizzata alla banda armata Partito comunista politico militare», come recitano i documenti della questura. Ed è tornato per lui l'incubo, che sperava sepolto per sempre, della contiguità tra sindacato e terrorismo. Qual è stata la sua prima reazione? «Non nascondo che la notizia mi ha molto scosso. Ma abbiamo reagito immediatamente e, insieme con il direttivo torinese, abbiamo deciso di sospendere in via cautelativa l'iscrizione di Sisi, in attesa che la magistratura accerti le sue responsabilità». Una scelta obbligata. Ma adesso sono in tanti a chiedersi perché la Cgil dia troppo spesso l'impressione di chiudere gli occhi davanti a queste situazioni. «Respingo fermamente questa interpretazione. Noi abbiamo sempre risposto in maniere inflessibile e inequivocabile alla violenza e la terrorismo. La Cgil, in tutta la sua storia, ha non solo contrastato ogni forma di violenza ma si è anche sempre battuta per difendere la democrazia e la legalità repubblicana. Voglio poi ricordare a tutti che i suoi dirigenti e i militanti hanno pagato anche con la vita il tenace contrasto contro il terrorismo e la violenza di qualsiasi natura». Sembra, però, che tutto questo spesso possa non bastare. Per quale motivo non si ha notizia di iscritti alla Cgil espulsi dal sindacato prima dell'intervento delle Forze dell'ordine? «Per evidenti motivi, chi si prefigge obiettivi terroristici opera nella massima segretezza, anche perché è perfettamente consapevole della linea del sindacato al riguardo e sa che, se professasse apertamente le sue posizioni, sarebbe immediatamente isolato e denunciato, oltre che espulso. Per fortuna lo Stato, grazie alle Forze dell'ordine e alla magistratura, dispone di tutti gli strumenti per rispondere e reagire. E, devo dire, anche il sindacato dispone di questi strumenti e non esita a metterli in atto». Nessuna autocritica, nessun senso di colpa dopo la notizia dell'arresto? Le Forze dell'Ordine parlano di preparazione di attentati anche contro obiettivi umani.

«Siamo scossi. Ma questo deve solo spingerci una volta di più a non abbassare la guardia. Noi daremo nuovio impulso alla nostra abituale opera di sensibilizzazione tra i dirigenti, i quadri, gli iscritti e i militanti del Cgil».

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