Proprio mentre il Financial Times accusa il neo premier Mario Monti di immobilismo ("La sua manovra è nella nebbia") e di far innervosire gli italiani, sembrerebbe che tra le file del governo tecnico si muova qualcosa. Il via libera ai sottosegretari dovrebbe arrivare all’inizio della prossima settimana, mentre l'ok del Consiglio dei ministri al primo pacchetto di misure anti-crisi è previsto per il 5 dicembre, anche se il presidente della Camera Gianfranco Fini assicura che i provvedimenti arriveranno già entro la fine della prossima settimana. Questa, secondo quanto viene spiegato da fonti ministeriali, la dead line delle prossime mosse del governo. Sul tavolo anche la riforma del sistema previdenzaile. Il ministro del Welfare Elsa Fornero vorrebbe puntare sul sistema contributivo per tutti per ridurre le disparità fra padri e figli e uscita dal lavoro non prima dei 63 anni.
Dopo aver garantito che le misure saranno eque ma incisive e che le riforme saranno discusse con le parti sociali, l'economista della Bocconi intende accelerare sull’approvazione dei primi provvedimenti. "All’interno dello stesso esecutivo - riferiscono fonti parlamentari di Pdl e Terzo polo - alcuni ministri avrebbero sollecitato la necessità di procedere in tempi celeri". Terminati la prossima settimana i nuovi impegni europei (Eurogruppo e Ecofin) del premier, il Consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi per varare le prime misure economiche. Fonti ministeriali non escludono che sul tavolo del governo possa arrivare direttamente tutta la manovra, di 25-28 miliardi. Un unico pacchetto, quindi, con diversi provvedimenti, tra cui interventi sull’Ici, Iva, patrimoniale e Irpef. Proprio ieri il ministro dell’Ambiente Claudio Clini aveva, infatti, spiegato che il governo presenterà "le misure quando siamo sicuri, non si possono fare annunci e poi tornare indietro". Ma il timore dei partiti che sostengono il governo è che la luna di miele si stia esaurendo: Piazza Affari è in continua fibrillazione, lo spread tra Btp e Bund tedesci non accenna a scendere e dall'estero fioccano già i primi attacchi. Per far fronte a tutto questo, l’esecutivo avrebbe pensato di varare le misure attraverso un’unica manovra.
In un articolo pubblicato da Repubblica, sritto in veste di docente di Economia con Flavia Coda Moscarola e quindi prima di assumere l’incarico di ministro del Welfare, Elsa Fornero spiega la sua proposta di intervento sul sistema pensionistico che si basa sulla sostituzione del sistema retributivo, "troppo generoso con le generazioni anziane e penalizzante per i giovani", con quello contributivo. Secondo la Fornero, "questo sarebbe l’unico modo per assicurare a tutti gli italiani una redistribuzione delle risorse equa e trasparente". "L’uscita dal lavoro, non avverrebbe prima dei 63 anni con incentivi per chi va in pensione a 65 e penalità per chi lascia prima - ha spiegato il ministro - nel momento in cui si è costretti a richiedere duri sacrifici alla famiglie con provvedimenti draconiani che colpiscono le fasce più deboli, non si può prescindere dall’abolizione delle ingiustificate posizioni di privilegio di categorie difficilmente annoverabili fra i bisognosi come i liberi professionisti con le loro casse i politici con il loro vitalizi". Varato il provvedimento, la Fornero ammette che si potrebbe discutere le uniche eccezioni ammissibili: quelle dei lavoratori sfortunati e non già di quelli privilegiati. Una proposta, quella del ministro del Welfare, che ha già iniziato a far discutere la politica.
E, mentre il governo tecnico prende le misure e valuta il da farsi, la situazione precipita. L'appello del Sole 24Ore "Fate presto" è caduto nel nulla.
In Gran Bretagna, il Financial Times ha scritto che le manovre di bilancio del governo Monti "sono avvolte nella nebbia" e "gli italiani che hanno riposto fiducia in lui stanno diventando un pò nervosi". Inoltre, ha aggiunto il quotidiano londinese, il comunicato ufficiale del Consiglio dei ministri "ha fatto poco per aumentare la fiducia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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