Paolo Bertuccio
Non è stato un buon Natale per le autostrade liguri e basso-piemontesi. A dire il vero, tutto il mese di dicembre 2005 verrà probabilmente ricordato come un vero incubo dal popolo in tuta arancione: basti pensare alla notte dell'inferno bianco, quando sui tratti autostradali appenninici migliaia di automobilisti rimasero per otto ore prigionieri della neve e dei soccorsi che non arrivavano. Proprio per questo spiacevole episodio la Società Autostrade, come una specie di signor Bonaventura alla rovescia, ha trovato sotto l'albero una bella multa da un milione di euro. Da pagarsi dopo aver tirato le somme dell'ultima, in ordine di tempo, giornata di follia: proprio quella del 25 dicembre, con code a tutti i caselli genovesi, che ha costretto molte famiglie a tenere in caldo il pranzo di Natale per i parenti ancora in attesa di pagare il pedaggio all'una di pomeriggio. Chi si è trovato in questa situazione ha sbollito la rabbia solo verso il grappino finale: coda segnalata a Genova Ovest, così come a Genova Est e infine anche al casello che rappresenta l'ultima spiaggia per chi vuole entrare in città, Genova Nervi, talmente lunga da coprire tutta la lunghezza dello svincolo.
E allora ci si consola con un caffè. Sì, proprio quello che, nelle notti di venerdì, sabato e domenica, gli autogrill offrono agli automobilisti, in un lodevole tentativo di contrastare l'insorgere di colpi di sonno al volante. L'iniziativa è partita nel mese di novembre e finirà con quest'anno solare, e così è tempo di tracciare un bilancio. Tutti soddisfatti: anche se purtroppo questa promozione non scalfisce le statistiche sugli incidenti stradali, a sentire i gestori delle aree di servizio il successo è stato grande. Dall'Autogrill Stura Est, sulla A26, per esempio, fanno sapere che i sorrisi da parte dei clienti si sprecano: «Per chi sta facendo un lungo viaggio, un caffè offerto è sempre un bel pensiero, ed anche una bella sorpresa». A dire il vero, una sorpresa può esserlo per automobilisti molto distratti, vista l'imponente campagna pubblicitaria sia murale che radiofonica a supporto dell'iniziativa. «Sì, quasi tutti sanno di poter contare su un caffè gratis», racconta Silvana Caminiti, che dirige la stazione di Campora Est, sulla Genova-Milano. «È che i clienti, solitamente, sono timidi: non si «incalano» a richiedere questo omaggio. Allora siamo noi a ricordarglielo, al momento dello scontrino, e a questo punto l'avventore tira un sospiro di sollievo e risponde che sì, l'aveva sentito dire da qualche parte
». Tutti sono d'accordo sul fatto che l'iniziativa «caffè gratis» sia molto efficace nel migliorare il rapporto tra gestori e clienti. Anche se non sono mancati gli effetti collaterali: per qualche scherzo del destino, la notte di Natale un'orda di automobilisti ha invaso l'area di servizio di Campora Est, spinta anche dalla possibilità di approfittare della famosa promozione. Il problema è che una sola persona si trovava in servizio in quel momento. «Una nottata da incubo», racconta ancora Silvana Caminiti. «Non sapremo mai quanti caffè ha dovuto preparare quella povera ragazza». Il successo della tazzina omaggio è stato accompagnato dal fiorire di una leggenda ad uso e consumo dei baristi di tutti gli Autogrill. Come riferisce M.V., che lavora a Sant'Ilario Nord, sulla A12 Genova-Livorno, «pare che ogni tanto compaia qualcuno che, tutto orgoglioso, chiede il caffè omaggio raccontando di aver preso l'autostrada apposta. Pagando il pedaggio, naturalmente».
Di tutt'altro genere la leggenda autostradale che ha preso piede nei giorni precedenti il Natale. Quella, cioè, che racconta di una macchina ferma a cavalcioni del guard-rail spartitraffico al bivio Ventimiglia/Voltri della A26, il cui conducente pare stesse salutando placidamente dal finestrino gli attoniti conducenti delle numerose auto di passaggio.
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