di Alberto Barcella*
Nell'ultima rilevazione congiunturale non sono mancati diversi elementi positivi. Ma il clima di forte incertezza rappresenta un grande ostacolo per le attese riguardanti la crescita e il recupero dei livelli produttivi. L'economia regionale è al giogo di quella nazionale, che risente pesantemente della criticità della finanza pubblica. Confindustria ha richiamato ancora una volta l'attenzione su forti misure strutturali finalizzate alla crescita. Privatizzazioni, liberalizzazioni, provvedimenti che riducano gli oneri su chi produce. E abbiamo aggiunto che le imprese non si tireranno indietro di fronte a ulteriori impegni e sacrifici. Occorre più coraggio: riequilibrare le entrate e impegnarsi sulla crescita. Così riconquisteremo credibilità anche sui mercati finanziari. Per competere sui mercati vanno sviluppate le eccellenze attraverso produzioni a più alto valore aggiunto. Riassunto in uno slogan: innovare per crescere. Nuovi prodotti, nuovi processi, nuovi mercati, nuove alleanze con altre imprese, con l'università e centri di ricerca. L'Accordo di programma tra Regione e Miur, presentato alle imprese a luglio insieme al presidente Formigoni e al ministro Gelmini, è l'esempio di una politica che legge e interpreta la richiesta di unindustrializzazione del sapere da parte del mondo produttivo, attraverso la trasformazione dei saperi tecnologici in progetti e prodotti. La Lombardia, pur registrando migliori performance rispetto alle altre regioni, ha anch'essa spazi di miglioramento, soprattutto sul versante degli enti e delle aziende regionali.
*Presidente di Confindustria Lombardia
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