
Potrebbe essere davvero la rivoluzione in campo medico per quanto riguarda la ricerca e prevenzione dei tumori: scienziati del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli – l’Istituto per gli endotipi in oncologia, metabolismo e immunologia (Cnr-Ieomi) e l’Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti (Cnr-Isasi) hanno messo a punto una tecnica mai usata prima basata su un particolare sistema che "illumina" le cellule distinguendo quelle sane da quelle cancerose.
Di cosa si tratta
Lo studio, pubblicato su Science Advances, spiega come funziona la tecnica della OloTomografia sensibile alla polarizzazione (Ps-Ht), un metodo totalmente "label-free", cioé in grado di analizzare le cellule senza la necessità di coloranti o marcatori chimici. In questo modo si possono vedere le cellule come appaiono naturalmente distinguendo con una precisione pressoché totale quelle sane da quelle tumorali. Qui entra in gioco anche la bi-rifrangenza, ossia scoprire le cellule malate grazie alla loro elevata quantità di glucosio che consumano e che viene accumulato in gocce lipidiche. In questo modo, ecco che la tecnica ne scopre il comportamento diverso nei confronti della luce.
Il parere degli scienziati
"La ricerca ha dimostrato che la tecnica della Ps-Ht consente di distinguere cellule sane da cellule tumorali con un’accuratezza quasi totale", ha dichiarato Hossein Khadem (Cnr-Ieomi), primo autore dello studio coordinato da Anna Chiara De Luca per Cnr-Ieomi e Giuseppe Coppola per Cnr-Isasi. "Si aprono, così, nuove possibilità nello studio del metabolismo del cancro, offrendo un livello di dettaglio elevatissimo e potenzialmente utile anche per la diagnosi precoce”, aggiungono a Insalutenews.
La novità dello studio
La professoressa Maria Antonietta Ferrara (Cnr-Isasi) ha posto l'accento sulla novità di questo importante studio che è "l’impiego della birifrangenza, una proprietà ottica intrinseca delle gocce lipidiche, che consente di riconoscerle chiaramente e in modo affidabile, superando i limiti delle metodiche tradizionali basate solo sull’indice di rifrazione". Maria Mangini, ricercatrice di Cnr-Ieomi, ha aggiunto che "un ulteriore vantaggio è dato dal fatto che la tecnica non richiede trattamenti invasivi né colorazioni, permettendo di osservare i campioni in condizioni molto vicine alla realtà biologica”.
Quale futuro
Adesso, grazie a queta nuova tecnica si potrà fare prevenzione sul metabolismo cellulare ma soprattutto potranno nascere nuove e importanti terapie ad hoc.
“Grazie alla possibilità di monitorare in modo rapido, accurato e non invasivo i cambiamenti metabolici, questa tecnologia potrà aprire nuove prospettive per la diagnosi precoce e personalizzata dei tumori. Questi risultati mostrano come la sinergia tra competenze diverse, dall’ottica avanzata alla biologia dei tumori, possa generare innovazioni di grande valore scientifico e clinico”, concludono.