
“Privato è Pubblico” è il claim della campagna di comunicazione lanciata da Aiop Lombardia, l’Associazione Italiana Ospedalità Privata, per ricordare il contributo delle strutture accreditate a sostegno del Sistema sanitario regionale lombardo.
Presidente Michele Nicchio, perché avete sentito l’esigenza di lanciare questa campagna di comunicazione?
“In un momento in cui il dibattito sulla sanità tende sempre più a dividersi su basi ideologiche, abbiamo sentito il bisogno di ribadire una verità fondamentale: le strutture private accreditate sono parte integrante del Servizio Sanitario Nazionale. Operano in convenzione, sono gratuite per i pazienti, e concorrono in modo sinergico con le strutture pubbliche alla tutela della salute. “Privato è Pubblico” non è solo uno slogan, è una realtà quotidiana”.
Qual è oggi il contributo reale delle strutture private accreditate in Lombardia?
“Le nostre strutture rappresentano circa un terzo dei posti letto ospedalieri regionali. Con il 39% del fondo ospedaliero, garantiamo oltre il 42% dei ricoveri. Un dato che evidenzia efficienza e capacità organizzativa. Inoltre, nel 2022, oltre il 70% dei pazienti provenienti da altre regioni che hanno scelto di curarsi in Lombardia lo hanno fatto in una struttura privata accreditata. Senza dimenticare che nell’edizione 2025 del ranking World’s Best Smart Hospitals, che seleziona i 350 migliori smart hospitals del mondo, dei 18 ospedali italiani ben 4 sono strutture ospedaliere private accreditate lombarde che risultano eccellenti in cardiochirurgia, ortopedia, urologia e oncologia. Questo ci dice che la qualità delle cure è riconosciuta e attrattiva a livello nazionale”.
La campagna vuole parlare anche ai cittadini, in particolare sul tema dell’accessibilità.
“Esattamente. Troppo spesso si pensa che curarsi in una struttura privata significhi pagare di più. Ma le strutture accreditate sono pubbliche nei fatti, perché il cittadino accede con la stessa impegnativa che utilizzerebbe in un ospedale pubblico. Il costo per il paziente è zero. È una scelta che rispetta la libertà del cittadino, tutelata dalla Costituzione”.
In che modo le strutture private accreditate collaborano con il pubblico?
“Non siamo due mondi separati. Anzi. Ogni giorno condividiamo protocolli, personale, formazione e percorsi clinici. Siamo complementari. Privato e pubblico sono dalla stessa parte. E oggi più che mai, in un contesto di invecchiamento della popolazione e carenza di personale, serve una piena integrazione per garantire continuità e qualità delle cure”.
Qual è, secondo lei, il messaggio più importante da far passare con questa campagna?
“Che la sanità non può essere letta con le lenti dell’ideologia. Il Sistema Sanitario Nazionale è uno solo, ed è fatto sia di ospedali pubblici sia di strutture private accreditate. Entrambi lavorano ogni giorno per gli stessi obiettivi: accesso, equità, qualità. Vogliamo che cittadini, operatori e istituzioni vedano nella sanità accreditata non un’alternativa, ma una risorsa indispensabile.
Con questa campagna vogliamo ribadire la centralità delle nostre strutture in un contesto di collaborazione costante e proficua con gli ospedali pubblici e con la Regione per garantire un’alta qualità dei livelli di cura delle prestazioni e una adeguata risposta al crescente fabbisogno sanitario della nostra popolazione”.