Le pensioni anticipate, quelle cosiddette «danzianità», segnano una fortissima diminuzione: gli assegni liquidati dallInps nei primi cinque mesi del 2009 sono stati poco più di 43mila, contro i 132mila dello stesso periodo 2008. Il calo è del 67%, e testimonia che la questione pensioni sta diventando meno assillante grazie - afferma il presidente dellInps, Antonio Mastrapasqua - alle nuove norme e soprattutto ad un atteggiamento diverso da parte dei lavoratori, essendo il pensionamento danzianità assolutamente volontario. LInps ha inoltre revocato allincirca 6-7mila pensioni di invalidità, a seguito dei vasti controlli effettuati. Mastrapasqua ritiene che a fine anno saranno revocate circa 20mila pensioni di invalidità al termine di 200mila verifiche.
Si rimane di più al lavoro, quindi. Tanto che il dato di 43mila pensionamenti danzianità è addirittura migliore delle stime dellInps stesso. «Ritengo - osserva ancora Mastrapasqua - che questa tendenza proseguirà per tutto lanno, stimiamo un calo consistente di questi trattamenti». Dopo il 30 giugno, infatti, scattano le nuove regole sulle pensioni di anzianità. Con lultima «finestra» di 58 anni detà più 35 di contributi potranno andare in pensione i nati entro il giugno del 1951, mentre per i nati dal luglio dello stesso anno in poi il pensionamento viene rinviato al 2011, ma a quota 96 (anni di età più contributi).
«Il drastico calo dei pensionamenti di anzianità è un fatto naturale - commenta il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni - e mette fine a quella isteria da scalone che va avanti da anni. Voler restare attivi è naturale, e ora - aggiunge - bisogna utilizzare i risparmi che ne derivano per aumentare gli assegni e adeguare le pensioni al costo della vita».
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