Inquilini Nei dazi dell’Ottocento, escursionisti, ristoranti e show room

Ristoranti e associazioni, biblioteche, showroom e altro ancora: oggi negli ottocenteschi caselli disseminati lungo le mura spagnole c'è di tutto e di più. Come a Porta Vittoria, la ex Porta Tosa dove nel 1848 i milanesi diedero vita alle Cinque Giornate. Nel primo dei due dazi, malandato e bisognoso di cure antismog, opera un’agenzia di viaggi; in quello di fronte ha trovato posto nel 1998 uno spazio del Rotary club Milano Scala che ne ha anche curato il recupero.
Nei due caselli di Porta Ticinese ci sono un bar, una sezione della Lega Nord e un’associazione di volontariato giovanile che si chiama «Lato B». A Porta Genova uno dei due caselli è disabitato. È stato un ambulatorio medico della ex Ussl 36. Il suo dirimpettaio si è trasformato in un ristorante di pesce. Entrambi gli spazi risalgono al 1873. A Porta Volta campeggiano due caselli abitati, rispettivamente, dall'Associazione nazionale combattenti e Reduci e dalla Sem, Società escursionisti milanesi, che dispone anche di una biblioteca con oltre 2.500 voci sul tema della montagna.

All'arco di porta Garibaldi fanno ala due caselli adibiti a showroom da un’importante azienda di progettazione e design. Infine, i caselli di Porta Nuova, in arenaria come l'arco, sono occupati dall’Associazione Castelli e Ville aperti in Lombardia, che gestisce la promozione di dimore storiche in regione.

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