Roma «L’autonomia e l’indipendenza di Confindustria sono totali. So quale è il mio dovere, lo dico forte: non piegarmi, respingere con massima fermezza ogni eventuale tentativo di comprometterle». Emma Marcegaglia, concludendo il tradizionale convegno pratese della Piccola industria, ha ribadito l’intenzione di onorare il proprio mandato di leader degli imprenditori «fino a maggio 2012». Eppure le scorie dell’inchiesta napoletana qualche traccia l’hanno lasciata non foss’altro per l’evidente commozione tradita quando la platea le ha tributato un lungo applauso. E, soprattutto, per la rimozione di Rinaldo Arpisella da portavoce della presidenza di Viale dell’Astronomia, «mascherata» come un’esigenza del gruppo mantovano. Una conferma di quanto messo in evidenza sia dal Giornale sia dall’ultimo numero di Panorama . Il presidente di Confindustria, però, ha preferito presentarsi ai suoi associati come l’oggetto di un attacco giornalistico con precisi risvolti politici. E ha pronunciato parole pesanti: «Questo teatrino mediatico mi fa abbastanza schifo. È una cortina fumogena velenosa che tenta d’investire anche Confindustria», ha sottolineato aggiungendo che «non c’è pressione, non c’è telefonata, non c’è intercettazione, non c’è verbale giudiziario che possa farmi tremare la mano, non cambierò rotta, non mollerò, non cederò di un solo millimetro». Il numero uno degli industriali «non è ricattabile» e «chiunque dica che Emma-Marcegaglia può difendere o attaccare il governo a seconda che ci sia o non ci sia un articolo che la riguarda mente per attaccarci». Insomma, secondo quanto affermato, Marcegaglia sarebbe stata oggetto di speculazioni mediatiche anche in virtù delle sue prese di posizione, non ultime le critiche mosse all’esecutivo. «La nostra pazienza stava finendo. L’ho detto nella logica di spronare, e non mi pento di averlo detto. Era necessario che il governo agisse e da allora ci sono stati dei passi avanti», ha rimarcato assumendosi un po’ il merito di aver accelerato la nomina del ministro dello Sviluppo. Anche «se non nutriamo nessuna ambizione politica» e anche «se la politica si infastidisce», l’obiettivo della leader confindustriale, in fondo, è «servire al meglio il Paese», le aziende, ossia «i migliori talenti dell’Italia». In sintesi, gli «sproni» di Viale dell’Astronomia svolgono anche una funzione di supplenza in un Paese dove «vita pubblica e politica si distruggono sotto i nostri occhi» dando luogo a una «spirale che può mettere l’Italia nel mirino dei mercati compromettendo tutti gli sforzi fatti fino a adesso ». Concluso il lungo ragionamento «politico», va detto che i contenuti attinenti alla funzione «sindacale» di Confindustria non sono apparsi distanti dalla linea che contraddistingue l’attuale maggioranza di governo. In primo luogo il richiamo rivolto alla Fiom e alla sua manifestazione. «Fermate i linguaggi violenti, isolate i violenti, fatelo subito perché il rischio che corre il nostro Paese è un rischio vero», ha ammonito mettendo in guardia tutti dal rischio del «giustificazionismo perché di fronte alle violenze non bisogna capire un bel niente, bisogna condannare». Il ministro del Lavoro Sacconi ha applaudito convintamente. E anche l’ultima querelle tra Tesoro e Bankitalia sul computo dei disoccupati l’ha vista più vicina a Tremonti che a Draghi: «Dobbiamo prendere per buoni i dati dell’Istat, se ci confrontiamo con altri Paesi quello è il dato, il dato di una disoccupazione all’ 8,2%. Per noi il dato ufficiale è quello dell’Istat». Il resto attiene alle petizioni di principio. La riforma dell’Università va«finanziata e portata a termine il più presto possibile».
L’obiettivo della riforma tributaria sulla quale si discuterà da mercoledì deve essere «abbassare la pressione fiscale sul lavoro e sull’impresa trovando i soldi dal recupero dell’evasione e dal taglio della spesa pubblica corrente ». Argomentazioni facilmente condivisibili ma che non entrano nella carne viva del dibattito. Anche perché a sostenere il cosiddetto «partito della spesa» non è certamente l’inquilino di Palazzo Chigi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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