Inter damigella di Re Leone, Eto'o passeggia sul velluto

Tedeschi del Werder Brema schiantati in mezz’ora: tripletta del capocannoniere di Champions e gol di Sneijder. Benitez lancia Coutinho, Biabiany e Obi. Si rivede Santon

Inter damigella di Re Leone, Eto'o passeggia sul velluto

Etinter, ormai fanno tutt’uno. L’Inter sem­bra al parco giochi e Samuel Eto’o ci prende un gusto folle. Visto che il parco giochi può esser anche diver­tente? Peccato che allo stadio però fossero in pochi, qualcuno armato di striscione in inglese: una trova­ta originale per chiedere aiuto alla Uefa contro la tes­sera dei tifosi. Sembra di sentirli Moratti e i suoi. La conta dei gol si fa pesante, il raccolto nerazzurro intri­gante per una sana avventura europea. Classifica e differenza reti sono a posto,la squadra se l’è passata bene anche in assenza di pezzi grossi. Milito a casa, Pandev in tribuna, due anatroccoli in campo. Uno (Biabiany) che sa correre a tutto gas sulle fasce, ma niente di più. L’altro (Coutinho) che se la tira con quel sangue brasiliano e qualche tocco ad effetto e un giocare giudizioso. Hanno spolverato l’arte, ma poi se non c’era il re del Camerun… Ecco l’effetto dell’Inter dal braccino.La stessa che s’è voluta disfa­re di Balotelli. C’è da immaginare la faccia,anzi il fac­cione, di Benitez: ma come? Possibile che Moratti abbia dato la fregatura solo a me? Ieri sera si è arran­giato per non rischiare: nella sua agenda conta di più l’effetto Juve. Il duo dovrebbe riproporsi domenica. Stavolta è bastato il cannoniere dei due mondi. Il Werder è stato ottimo sparring. Difensori brava gente,ma niente più.Centrocampo affogato dall’in­traprendenza di quello nerazzurro. Attacco che ha sparacchiato a salve. «Armadione» Almeida all’ini­zio ha profittato di una uscita da invasato di Julio Ce­sar, poi ha lasciato perdere. Il resto lo ha confezionato Eto’o, re e principe, con la squadra a fargli da damigella. «Tu lancia, che poi ci penso io», sembrava dire. E così stato, danzando fra gli elefantoni della difesa: una palla servita fra le gambe del portiere, un’altra delizia sfruttando un lungo assist di Lucio, il terzo della serie ringraziando il lancio di Sneijder al quale ave­v­a servito egual favore alla mezz’ora del primo tem­po.

Inter che poteva segnare anche sei-sette gol: qualche errore di mira (Coutinho e Sneijder), qual­che divagazione hanno evitato il supercappotto. Inter regina di una notte, assatanata come chiede ruolo e rango. Inter occhi di tigre. Ma attenti a illu­sioni e abbagli. Il Werder era una pecorella.

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