Burdisso no, Andreolli probabilmente. Dovrebbe essere lex giocatore dellInter ad affiancare Mexes a Milano nel posticipo di domani sera contro i nerazzurri. Non partirà invece Juan, alle prese con il consueto problema al polpaccio. Queste le ultime sul campo di un match apparentemente proibitivo per gli uomini di Ranieri, come al solito dimezzati da infortuni a catena. Contro la rinfrancata corazzata di Mourinho ci sarà da penare: non perdono una gara ufficiale a San Siro dal 26 novembre 2008 quando, in Champions League, vennero sconfitti per 0-1 dal Panathinaikos. Nelle seguenti 25 gare interne, i nerazzurri hanno un bilancio di 17 vittorie e 8 pareggi.
Ma la vittoria contro il Fulham farà bene al morale, ne è sicuro il mister Ranieri: «La nostra reazione nel secondo tempo fa ben sperare per il proseguio dei due tornei - analizza -. Domani sera però dovremo cercare di sfruttare le poche occasioni che loro ci concederanno». Cinismo e attenzione, insomma, lo stesso credo del «Mou». Tra i più arzilli cè - a sorpresa - Julio Baptista, contento per aver ritrovato un posto da titolare ma giovedì sera ripetutamente fischiato dal pubblico: «Sono punti importanti che ci avvicinano al passaggio del turno - dice lattaccante brasiliano -. È stata una gara difficile, la strada giusta è questa e dobbiamo continuare così».
Più severa lanalisi di Taddei, da tempo immemore irriconoscibile. «Inutile nasconderci, dobbiamo migliorare ancora tanto. Le contestazioni sono giuste quando si fa male, i tifosi ci seguono sempre e quindi noi dobbiamo stare zitti e sentirli. Le critiche fanno sempre bene». Okaka, che fino al primo tempo col Fulham sembrava un corpo estraneo al gioco della Roma, è invece raggiante per aver segnato la seconda rete in giallorosso: «Il mio futuro continua ad essere in bilico, devo sempre dimostrare qualcosa, però sono tranquillo. Vincere con lInter sarebbe una bella iniezione di fiducia».
Intanto Francesco Totti, che lavora ancora per rientrare il 22 novembre, è vicinissimo alla firma del rinnovo del contratto fino al giugno 2014: Speriamo solo che, con tutti questi infortuni, non sia un abbraccio mortale.
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