Inter, scoperto il bluff: nessuno vuole Adriano

Il procuratore Gilmar Rinaldi: "Accettiamo solo la cessione definitiva, niente prestiti"

Inter, scoperto il bluff: nessuno vuole Adriano

Milano - «Ho parlato con Branca, mi ha detto che non ci sono squadre che vogliono Adriano e questa per noi è una vera novità». Così Gilmar Rinaldi, procuratore del brasiliano. È stato lui a far saltare un accordo già raggiunto col Parma: «Niente prestiti - ha precisato Rinaldi -, non credo alla mezza fiducia, con Adriano l’Inter deve fare una scelta, se crede ancora in lui siamo pronti, altrimenti è meglio interrompere il rapporto definitivamente». Chi vuole Adriano? Per esempio il Milan, niente di ufficiale ma Ancelotti ha già espresso il suo desiderio, Galliani da Forte dei Marmi ha parlato di un sogno e l’Imperatore non ha mai negato il piacere di aggregarsi alla colonia brasiliana di Milanello. Resta un’ipotesi impraticabile per il divieto deciso di Moratti che spinge per un prestito in quanto continua a credere nella resurrezione di Adriano. La controindicazione è Mancini che si è stancato di aspettarlo e l’unica offerta vera, forse, sono i 15 milioni del Manchester City. Contratto in scadenza nel 2010, 4,8 milioni a stagione: a quattro giorni dalla chiusura del mercato Adriano è un last minute che rischia di restare invenduto: «Non abbiamo fretta - ha detto Rinaldi - possiamo attendere anche il mercato di gennaio». È l’ipotesi più probabile e coinvolge anche Recoba: «Abbiamo un organico che ci soddisfa -, ha dichiarato Stefano Antonelli, ad del Torino -, ma siamo sempre pronti a migliorarlo». Non pronuncia mai il nome di Alvaro Recoba, ma non smentisce la possibilità di vestirlo granata. Il presidente Cairo lo acquisterebbe al volo e Novellino riabbraccerebbe un suo vecchio eroe, anche se molto dipende dalle cifre dell’operazione perché al Toro c’è un tetto salariale di 750mila euro. Intanto Simone Inzaghi lascia la Lazio, destinazione Atalanta: un anno di prestito, 950mila euro di ingaggio pagato per più della metà dai nerazzurri. Ultimo treno per la punta 31enne, che non segna un gol in A dal 2004.

Infine Ronaldinho, da ieri cittadino spagnolo, quindi comunitario, e sempre da ieri stressato dalla nuova pressione fiscale che lo attende: si parla del 43 per cento dei suoi introiti, circa 23 milioni nel 2006. Il fratello manager Roberto de Assis è a Londra per un possibile trasferimento al Chelsea che eviterebbe anche l’oneroso esborso fiscale. Sarebbe un’operazione da 70 milioni di euro.

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