Intercettati, ora parte la corsa alla querela

Lo scandalo delle intercettazioni e delle conversazioni sorvegliate darà presto il via a una raffica di denunce e proteste legali da parte di chi si accorgerà di aver avuto, magari a propria insaputa, il telefono sotto controllo. Il primo a promettere battaglia è il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa che ha già dato incarico alla sua legale di fiducia, Paola Severino, di presentare denuncia verso i responsabili delle intercettazioni telefoniche illegali a suo carico.
Cesa ha già dato fiato al proprio disappunto per essersi scoperto un sorvegliato speciale e ha commentato: «Come cittadino sono indignato, come parlamentare farò il mio mestiere fino in fondo, pronto a dar battaglia su questa cosa gravissima da Paese incivile». Il segretario dell’Udc si è rivolto anche al presidente della Camera per esortarlo a far prendere una posizione precisa all’assemblea di Montecitorio: «Ho chiesto un incontro urgente a Fausto Bertinotti. È necessario che governo e parlamentari s’impegnino per ripristinare la legalità nel nostro Paese. Da un lato ci sono queste intercettazioni illegali, dall’altro dobbiamo regolare le intercettazioni, per così dire legali, che poi vengono pubblicate sui giornali».

La via per ricorrere contro intercettazioni illecite prevede la nomina di un legale difensore nel corso del procedimento per poi costituirsi parte civile e avere diritto all’azione risarcitoria. Il ricorrente può seguire questa strada sia in sede civile sia in penale, ma i due percorsi non sono cumulabili.

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