Le intercettazioni «Facciamo presto, stanno male»

«È molto difficile, hanno cercato di tagliare ma non hanno abbastanza aria... sappi che due di loro stanno molto male». È il 27 marzo 2009 e a parlare è un certo Herry, uno degli organizzatori del trasporto dei clandestini intercettato dalla Guardia di finanza. Imprigionati nel container, gli immigrati stanno tentando di uscirne. Dalle conversazioni tra Herry e Burtea, un altro degli organizzatori, emerge che i clandestini «hanno freddo». Il 29 l’arrivo nel Regno Unito dove Burtea va ad aiutare gli immigrati a uscire dalla loro prigione, le condizioni di salute di alcuni di loro erano notevolmente peggiorate. Il container è stato messo in cima a una pila, rendendo la fuga pericolosa». Ancora Herry a Burtea: «Gli ho detto di tagliare un po’ i lati e basta... sappi che uno di loro sta molto male...

due di loro hanno il raffreddore... è dal Belgio che dicono che stanno male... cerca di essere là prima... ha freddo, ha 16 anni e sta male». «Prenderò delle medicine» risponde Burtea che riesce a «liberarli» e portarli a Londra e Ilfort, dai parenti.

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