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Intercettazioni, Pd: in aula a settembre Alfano: "La sinistra ignora la privacy"

Resta teso il clima politico dopo il via libera al ddl intercettazioni che ora passa alla Camera. L'Idv attacca Napolitano. Il Pd promette battaglia a Montecitorio: "Sarà il Vietnam". Franceschini: "Ddl in aula a settembre, nessuna forzatura". Il Guardasigilli: "Sono demagogici, pensano solo a rinviare"

Intercettazioni, Pd: in aula a settembre 
Alfano: "La sinistra ignora la privacy"

Roma - All'indomani dell'ok del Senato alla fiducia sul ddl intercettazioni, la polemica non scema. L'opposizione va all'attacco e punta il dito contro maggioranza e governo. Se il Pd promette "il Vietnam alla Camera", l'Idv attacca il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano invitandolo a non firmare il ddl. Intanto il presidente del Senato, Renato schifani, ammonisce il governo Berlusconi: "Basta ricorrere alla fiducia".

Il clima resta teso Resta teso il clima politico dopo il via libera alla riforma delle intercettazioni, ieri al Senato. L’Idv conferma che "darà battaglia alla Camera" e, con il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi, conta sui malpancisti Pdl: "Il testo del ddl è la vittoria piena di Berlusconi su Fini. Il passaggio alla Camera è l’ultima spiaggia che hanno i finiani di mostrare la loro coerenza. Non si può sacrificare la legalità per equilibri di coalizione". A difesa di Napolitano, nuovamente chiamato in causa ieri da Di Pietro perchè non firmi la legge, arrivano le parole di Renato Schifani: "Il presidente della Repubblica non va mai coinvolto quando il Parlamento legifera in richieste di non firma". Il presidente del Senato sottolinea che il capo dello Stato "ha dato, fin da quando si è insediato, un esempio di compostezza istituzionale e di rispetto della Costituzione. A lui guardiamo tutti come punto di riferimento per le garanzie costituzionali". Più duro Sandro Bondi, coordinatore Pdl: "Deve essere chiaro che la campagna mediatica e politica in corso, tanto più schiacciante quanto più lontana dal senso comune dei cittadini, tradisce la nostra Costituzione, contrasta con i principi fondamentali del liberalismo accettati in tutto il mondo democratico e occidentale, ha lo scopo di mantenere una delle anomalie più vergognose in vigore solo in Italia".

Franceschini: "Niente forzature" Il partito Democratico "non accetterà nessuna forzatura" riguardo alla discussione del ddl sulle intercettazioni che approda alla Camera dopo il via libera del Senato: secondo il regolamento di Montecitorio il provvedimento non potrà essere discusso in aula prima di settembre. Oggi il segretario del Pd, Dario Franceschini, invierà una lettera al presidente della camera, Gianfranco Fini e alla presidente della Commissione Giustizia, Giulia Buongiorno perché "non vengano soffocati i tempi del dibattito".

Ma Alfano attacca "La sinistra pratica tecniche dilatorie e metodi perditempo che hanno un solo scopo: ignorare il diritto alla riservatezza e alla privacy dei cittadini. Per la sinistra, l’articolo 15 della Costituzione, semplicemente, non esiste". Così il ministro della Giustizia Angelino Alfano replica, in una nota, alla richiesta avanzata dal Pd di rinviare a settembre, in aula, la discussione del ddl sulle intercettazioni. "Noi, invece, vogliamo difendere l’inviolabilità della libertà e della riservatezza delle comunicazioni personali, senza impedire le indagini, né la pubblicazione dei fatti. Continuiamo a sperare - aggiunge Alfano - che la sinistra si ravveda e riscopra l’articolo 15 della Costituzione e che - come fa il governo - difenda il diritto alla privacy di decine di milioni di cittadini che non sono difesi da alcuna lobby e il cui diritto alla riservatezza sarà tutelato dal governo e dalla maggioranza".

Il monito di Letta "Alla Camera sarà battaglia e mi sento di dire che il passaggio del ddl intercettazioni alla Camera per la maggioranza sarà un Vietnam", ha promesso il vicesegretario del Pd Enrico Letta a margine dei lavori di "Nord 2010 Camp" in corso a Lazise, nel Veronese. "Faremo di tutto - aggiunge l'esponente democratico - per cambiare quel testo in Parlamento e la caduta che la maggioranza ha avuto questa settimana su due ddl dimostra che la situazione per loro non è facile e, appunto, che alla Camera non sarà una situazione indolore. Faremo di tutto per cambiare il provvedimento".

Il Pd: "La criminalità brinda" "Il governo ci ripensi, i 22 arresti di Caltanissetta e le dichiarazioni del Procuratore Capo, Sergio Lari, sono la conferma che il ddl Alfano è una stortura che depotenzia l’attività delle forze dell’ordine e favorisce la criminalità, anche quella organizzata", ha commentato la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti. "E' una legge sbagliata, più se ne osservano i potenziali effetti e più si comprende la gravità di un così becero attacco ai diritti fondamentali dei cittadini. Purtroppo, se il testo non sarà ritirato oppure radicalmente modificato a brindare - ha quindi concluso la Ferranti - sarà solo la criminalità".

Udc: "Cambiare il ddl" Il leader dell’Udc Pier, Ferdinando Casini, crede che "sia un pessimo inizio e che la legge vada cambiata di tutto punto". "Il nostro Paese è un Paese che ha mille problemi.

E già lacerato - dice il leader centrista - e noi lo dividiamo ancora con un intento buono, quello di tutelare la privacy ma che produce un effetto concreto: rendere difficile ai magistrati le indagini contro i delinquenti e i malfattori e impedire che la stampa ne parli".

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