Intercettazioni, la procura indaga

da Milano

Si fa più delicata la posizione dei vertici di Deutsche Telekom, dopo la scoperta che la società ha spiato per oltre un anno i dati sulle conversazioni telefoniche dei suoi manager. Se, da una parte, si moltiplicano le pressioni sul gruppo affinché faccia luce su quanto accaduto, dall’altra il caso rischia di avere presto uno strascico giuridico. Secondo informazioni del quotidiano Rheinische Post, la procura di Bonn, allertata degli abusi dalla stessa Deutsche Telekom, avrebbe intenzione di avviare un’inchiesta. Il reato ipotizzato è quello di violazione della legge sulla segretezza delle comunicazioni. Nel frattempo il delegato del governo federale per la protezione dei dati personali, Peter Schaar, ha fortemente criticato la società. «I fatti devono essere chiariti in modo esaustivo e vanno tratte delle conseguenze», ha spiegato Schaar, che ha chiesto anche pene più severe in caso di violazione delle norme sulla privacy. Al tempo stesso, comunque, il governo tedesco, che detiene, direttamente o indirettamente, circa il 30% dell’azienda, ha confermato la fiducia nel numero uno di Deutsche Telekom, René Obermann. Sabato il gruppo ha ammesso di aver controllato, tra 2005 e 2006, i dati delle telefonate effettuate da alcuni manager e membri del consiglio di sorveglianza.

Da tempo il colosso delle telecomunicazioni si trova ad affrontare una pesante fuga dei clienti sulla rete fissa tedesca, per via della forte concorrenza. Obermann ha annunciato «pesanti conseguenze» per i responsabili delle intercettazioni.

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