Intercettazioni, si decide a metà giugno

Roma. Il pacchetto di intercettazioni relativo alle inchieste su Unipol-Consorte e su Antonveneta-Fazio è atteso in Giunta per le autorizzazioni della Camera per metà giugno. È quanto si apprende in ambienti della giunta presieduta dall’ex ministro Carlo Giovanardi (Udc).
Sono mesi ormai che i deputati attendono di ricevere la richiesta da parte dei magistrati di utilizzazione delle conversazioni di parlamentari raccolte nei due filoni di indagine. Ma fino all’ultimo giorno prima della pausa dei lavori parlamentari a causa dalla campagna elettorale, giovedì scorso, a Montecitorio non si sapeva ancora nulla di certo.
«Quando arriveranno - tira corto Giovanardi - le esamineremo». «Ma noi - aggiunge Federico Palomba (Italia dei valori) - non abbiamo nemmeno il potere di sollecitare». «Altrimenti - sottolinea Elias Vacca (Comunisti italiani) - se la giunta disponesse del potere di sollecitazione si correrebbe il rischio di influire in qualche modo sulle indagini. E invece l’unica cosa che può e deve fare la giunta è quella di aspettare. Poi, quando il magistrato decide che le intercettazioni di cui dispone possono essere utili ai fini del processo ci inoltra la richiesta di utilizzo. E noi possiamo solo esaminarla, autorizzando o meno il magistrato. Tutto qui...».


Intercettando alcune utenze telefoniche durante le inchieste Antonveneta e Unipol la Procura di Milano ha intercettato le voci di numerosi parlamentari. Da qui l’esigenza di chiedere l’autorizzazione in Giunta. Che ora è attesa per metà giugno, probabilmente dopo i ballottaggi delle amministrative.

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