L'articolo della domenica

L'era della politica da pollaio

La storia umana è un succedersi inesorabile di guerre

La storia umana è un succedersi inesorabile di guerre. All'interno di una nazione questa competizione assume la forma di lotta politica in cui non scorre il sangue, ma le regole sono comunque più simili a quelle della guerra che non a quelle della competizione sportiva ed economica. Nello sport non puoi barare, non puoi mentire, non puoi denigrare l'avversario. Nella concorrenza sui prodotti ci sono norme igieniche e di scadenza da rispettare. Nella competizione politica invece, salvo l'attacco fisico, tutto è permesso. I due avversari elogiano sperticatamente ciò che hanno fatto loro e denigrano quello che hanno fatto gli avversari. Aggiungendo che, mentre loro sono onesti e sinceri, gli avversari sono incapaci, immorali, stupidi, mentitori e ladri. Nel dibattito televisivo ogni politico è il pubblico ministero di un processo all'avversario, al quale imputa solo colpe, mentre si trasforma nel difensore di se stesso, del quale elenca solo i meriti. Con l'aggravante che su questo terreno di battaglia puoi manipolare i dati e portare prove false, poiché in politica, come in guerra, sono permessi inganni e menzogne.

Molta gente perciò non riesce a capire cosa sia vero e cosa falso, non crede più a nessuno e decide di non andare a votare. In Italia oggi questo tipo di competizione a base di falsità, malafede e insulti è aumentata enormemente perché il Parlamento è pieno di partiti e correnti di partito in lotta fra loro, e ciascuno urla più forte per farsi sentire. Quando la Costituzione, come in Usa, richiede che a date fisse si eleggano il Parlamento e il capo dell'esecutivo, la competizione selvaggia c'è solo nella fase iniziale della campagna elettorale. Alla fine i due candidati sono costretti a dire con precisione in televisione e sui giornali quale è il loro programma, poiché poi saranno loro a realizzarlo. La gente vota colui che ritiene migliore e, se agirà male, non lo rieleggerà. Quando invece, come da noi, il governo è eletto da partiti e gruppuscoli parlamentari che lo tengono continuamente sotto ricatto, il dibattito selvaggio continua all'infinito.

Funziona molto meglio il sistema elettorale delle Regioni e dei Comuni: speriamo che un giorno venga applicato anche allo Stato centrale.

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