Benvenuto nel mondo, pallone. La moviola in campo è un'ovvietà che t'è stata negata troppo a lungo. Eccola, finalmente. La Fifa, il governo del calcio mondiale ha detto ieri, nel giorno in cui il Brasile passa per un soffio, che sì, si può, anche il calcio entra nell'era in cui viviamo. Non è futuro, è un presente già vissuto. Joseph Blatter ha aperto per la prima volta nella storia a quello che per anni è stato un tabù gigantesco: ogni volta che si parlava di moviola, di instant replay, si apriva il cielo: no, non si può; no, non si deve. Strana storia: tutto l'anno a lamentarci che gli arbitri fossero poco aiutati, a discutere sui rigori, le punizioni, le gomitate, i fuorigioco, poi arrivava uno e diceva: «Scusate, ma la moviola in campo, no?». E la risposta era, appunto: no. Sempre e comunque: dicevano falsasse il gioco, che snaturasse il punto alfa del pallone, ovvero la discrezionalità dell'arbitro. Lo metteva in condizione subordinata rispetto alla tecnologia, dicevano. Ancora più strana la storia: come se gli altri sport avessero meno problemi. Tipo il rugby, dove il giudice di gara può ricorrere al Television match officer, un quarto uomo che segue la partita in una regia televisiva e può dire all'arbitro se la palla ha superato la linea di meta o meno. Nel tennis l'occhio di falco dice in tempo reale se la palla è dentro o fuori: i giocatori possono chiedere di rivedere il punto un numero limitato di volte ogni set. Nel football americano, primo sport del mondo a utilizzare l'instant-replay, gli allenatori possono chiederlo due volte a partita, ma l'arbitro può farlo in ogni momento e in ogni situazione: è indeciso? Guarda la tv. Rugby, tennis e football non hanno meno nobiltà e meno tradizione del calcio. Così come il basket, dove se c'è un tiro all'ultimo secondo si può chiedere la prova tv immediata per capire se è stato fatto in tempo o no.
La tecnologia aiuta tutti gli sport da anni, ma non aiutava il calcio. Un'ostilità inspiegabile perché inversamente proporzionale alle polemiche che gli errori arbitrali generano (almeno in Italia). Eppure Fifa, Uefa e Federazioni nazionali non ne volevano sentir parlare. Il mondo si connetteva e il calcio si disconnetteva con il mondo. È finito l'esilio dalla contemporaneità, finalmente. La moviola in campo sarà utilizzabile due volte a gioco fermo: significa che non si ferma un'azione per vedere in tv al replay che cosa è successo. Vuol dire che il fuorigioco è fuori dalla moviola. L'intervento della tecnologia lo potrà chiedere due volte a partita ciascuna squadra. Come si vedrà, non è importante adesso. Ora conta che la tecnologia ci sarà. Il sensore che dice se una palla è entrata in porta è già attivo, l'abbiamo visto al Mondiale. Poi arriverà il replay in campo. Non si snatura il calcio, l'hi-tech può solo migliorarlo. Se ci si avvicina alla possibilità di avere il risultato più giusto è meglio per tutti: giocatori, arbitri, pubblico. Dicono: ma a volte neanche la moviola stabilisce se è rigore. Ecco: meglio.
Vuol dire che persino i puristi della discrezionalità dell'arbitro capiranno che il replay è nemico di nessuno. Gli arbitri continueranno a sbagliare. Potremo continuare a discutere all'infinito su un'immagine, oppure avere una certezza in più. Male che vada non cambia niente, bene che vada cambia tutto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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