Dopo molte lettere, richieste di intervento e di assistenza, i cittadini delle case Erp in viale Venezia Giulia a Roma hanno deciso di protestare a modo loro. Il nodo della questione sono le assegnazioni degli immobili alle famiglie rom che, dicono i residenti dei lotti, sono responsabili della diminuzione della sicurezza in zona. "Nel 2021 è arrivata la seconda famiglia rom assegnataria e da lì la situazione è precipitata. Vivono in 14 in un appartamento e hanno monopolizzato gli spazi comuni dove vengono scaricati con i furgoni materiali di risulta di ogni genere: frigoriferi, tv, pezzi di auto, pellet. Con un conseguente sversamento di liquami", ha dichiarato un residente a Roma Today.
I residenti hanno organizzato un sit-in per bloccare una famiglia, la settima, che si stava trasferendo nel palazzo ma ci hanno tenuto a sottolineare che "questa protesta non è contro la famiglia assegnataria, ma serve più che altro a denunciare una situazione che è giunta al limite della sopportazione e su cui le istituzioni devono attivarsi". Non ci stanno a essere tacciati di razzismo, quello che vorrebbero è vivere serenamente il proprio quartiere senza paura di essere coinvolti in risse o di vivere prigionieri in casa propria. Ed è una situazione che è stata accertata anche dal capogruppo del Partito democratico in consiglio municipale, Claudio Polverini, che questa mattina è andato presso la lottizzazione per capire cosa stesse succedendo. "Qui accade di tutto: risse, sversamenti di rifiuti, discariche abusive, i residenti non ce la fanno più", ha poi dichiarato.
I manifestanti hanno voluto denunciare "comportamenti aggressivi, risse e minacce in piena notte, con persone in evidente stato di alterazione". Ed è di poche sere fa un ennesimo episodio di inciviltà, che ha coinvolto l'appartamento in cui vivono le 14 persone, dal quale "sono stati lanciati nel cortile sedie, mobili e utensili da cucina, compresi i coltelli, danneggiando le auto in sosta, per poi scendere in strada e minacciare i passanti con coltelli e bastoni. Sono intervenute numerose pattuglie della polizia di Stato. La situazione è invivibile".
Gli slogan scanditi dai residenti esasperati sono un grido d'allarme da parte chi vorrebbe semplicemente vivere in pace, nel rispetto di tutti, a fronte della pigione che viene corrisposta mensilmente: "Casa agli italiani", "Qui dentro non dovete venire" e "Via dai nostri quartieri".