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In 50mila usati come cavie per farmaci E il regime della Ddr intascava milioni

Milioni di dollari finiti nelle casse del regime comunista, e migliaia di persone, almeno cinquantamila, usate come cavie - spesso ignare - dalle case farmaceutiche. Succedeva - secondo le rivelazioni del settimanale Der Spiegel - all'epoca della Ddr, quando alcuni colossi dell'industria farmaceutica occidentale avrebbero pagato milioni di dollari al regime per poter testare alcuni medicinali sui pazienti in circa 600 cliniche del Paese. Il tutto spesso all'insaputa dei diretti interessati.
Secondo il settimanale (che cita documenti riservati del ministero della Sanità della Ddr e della Stasi), almeno cinquantamila persone sono state utilizzate come cavie per terapie chemioterapiche e farmaci per il cuore. Molti di questi protocolli sperimentali avrebbero portato al decesso dei pazienti e sono stati interrotti. Le case farmaceutiche citate dal settimanale sono la Hoeschst, la Sandoz, la Boehringer-Mannheim, la Bayer e la Schering AG. Per la sperimentazione queste aziende avrebbero offerto fino a 800mila marchi a paziente, pari a 400mila euro circa. In alcuni casi veniva contrattato un forfait annuo, come quello di 6 milioni di marchi che sarebbe stato offerto dalla Bayer alla clinica universitaria Charité. Secondo lo Spiegel i responsabili degli ospedali tedeschi erano consapevoli della vicenda, tanto che un medico della Charité avrebbe detto che la Ddr «stava rischiando di diventare un economico terreno di sperimentazione per test a basso costo».
Le aziende farmaceutiche interpellate dallo stesso Spiegel hanno sottolineato come questi fatti siano avvenuti diverso tempo fa e che, in linea di principio, sono sempre stati seguiti dei protocolli estremamente rigidi, con l'obbligo di informare i pazienti.

La Federazione tedesca delle case farmaceutiche respinge le accuse: «Al momento non ci sono ragioni per sospettare che sia avvenuto qualcosa di irregolare».

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