Il grande colpo è arrivato, sui titoli di coda di un calciomercato scandito da qualche scambio e pochi ritocchi di qualità. Balotelli al Milan non è solo una questione che riguarda i rossoneri e la loro rincorsa al terzo posto che da domenica sera (sfida contro l'Udinese) può diventare più competitiva. No, è il rilancio dell'immagine del calcio italiano depressa da una stagione di eccellenti cessioni e da calcoli e rinunce tese a migliorare i bilanci delle società appesantiti da troppi disavanzi. Può essere soddisfatto il ct Prandelli: avrà questo Giamburrasca di Mario sotto gli occhi tutti i giorni e potrà valutarne i comportamenti dentro il collegio di Milanello.
Ma dall'operazione (20 milioni la valutazione strappata al City con pagamento in 4 anni, più uno stipendio da 4 milioni netti a stagione, 13 milioni la rata annuale da pagare) può arrivare un messaggio di ottimismo per le sorti del pallone nazionale, già registrato a Firenze con la scommessa, firmata dai Della Valle, legata al recupero fisico di Pepito Rossi. Forse non è un caso che questo scatto d'orgoglio sia arrivato per merito di due imprenditori, Berlusconi e Della Valle, che hanno l'abitudine a confrontarsi col mercato, a cavalcarlo e a seguirne le tendenze anticipandone gli sbocchi.
Il grande colpo è arrivato, Galliani lo ha preparato con una traversata del deserto in pochi giorni (il City è partito da quota 37 milioni prima di scendere a più miti consigli), è stato scandito da molte interviste, frasi in libertà, alcune poi corrette, che hanno segnato l'andamento della trattativa. Il giudizio più severo, pronunciato da Silvio Berlusconi nella trasmissione di Antenna3, «mela marcia», ha marcato la difficoltà più acuta superata grazie alla diplomazia di Mino Raiola (nella foto).
Il presidente del Milan, che pure in passato aveva riservato carezze al giovanotto («ha una faccia simpatica da milanista», «Mario non è un sogno»), al momento decisivo ha fatto prevalere l'animo del tifoso sulle ragioni dello scrupoloso azionista. Balotelli, il grande colpo, è arrivato perché qualche mese prima i conti del club sono stati rimessi in ordine grazie alla famosa operazione parigina (170 milioni di risparmio complessivo). E così la lunga «nuttata» dei tifosi milanisti si è forse conclusa ieri con quel sì proveniente da Manchester.
È arrivato Balotelli al Milan senza spendere una fortuna, è arrivato un altro dei ragazzi che possono riportare il club agli antichi splendori, è arrivato dove sognava un giorno neanche molto lontano di prendere residenza. Adesso tocca a lui dimostrare che ne valeva la pena.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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