Chi sfotte gli elettori

Per i radical chic alla Scalfari il voto a Berlusconi e Grillo è da gonzi: la doppia morale di chi non ne azzecca mai una

Chi sfotte gli elettori

Così fan tutti, ma alcuni di più. Si sa che in Italia i gior­nalisti sono schierati: non contro il potere, ma con chi pretende di conquistarlo. La tradizio­ne della nostra stampa è questa: i quo­tidiani, specialmente, trascurano i fatti e si dedicano alle idee, alle opinio­ni. L’esatto contrario di quanto avvie­ne nel mondo anglosassone. Dobbia­mo rassegnarci, prenderne atto. Co­sicché non ci stupiamo che Eugenio Scalfari, nel suo articolo-fiume della domenica sulla Repubblica, abbia scritto: solo la sinistra (Pd e Sel) può governare responsabilmente con l’aiuto dei centristi di Mario Monti; gli altri partiti, in particolare il Pdl e il Movimento 5 Stelle, non hanno le car­te in regola.
Perché? Beppe Grillo e i suoi luogotenenti sono inesperti, parlano a vanvera, non sanno ciò che dicono e soprattutto ciò che fanno. Brave persone, ma senza testa: avrebbero bisogno di un tutor, altrimenti il loro destino è andare a sbattere contro un muro. Silvio Berlusconi, poi, avrebbe già dato prove esaustive di inettitudine alla guida del Paese. Un elemento pericoloso. Ovviamente ho sintetizzato in modo brutale il pensiero di Scalfari, ma i concetti da lui espressi questi sono.
Il signor Fondatore ammette che, con Pdl e M5S all'opposizione, non sarà facile per gli illuminatissimi Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola (sia pure col supporto scientifico del Professore) tenere dritto il timone della nave sotto la tempesta della crisi. Difatti i berlusconiani e i grillini rappresentano all'incirca il 50 per cento degli elettori: avranno quindi un peso negativo nella gestione della cosa pubblica. Per esempio, eserciteranno il cosiddetto filibustering, cioè l'ostruzionismo, rallentando così la marcia dell'esecutivo.
Ma non è il caso di preoccuparsi. L'editorialista principe della Repubblica ha già ipotizzato una soluzione radicale. Dato che molti grillini e altrettanti berluscones, per quanto un po' ottusi, hanno il senso della convenienza, passeranno prima o poi dalla parte dei vincitori e daranno loro una mano a cavarsela.
Le operazioni di voto sono in corso, si ignora il responso delle urne, ma Scalfari è in grado di regalarci un vaticinio basato sulla conoscenza delle miserie umane. Assisteremo - afferma - a un tradimento di massa in Parlamento. Gli eletti del centrodestra e del movimento estemporaneo capeggiato dal guitto ligure - infischiandosene di chi ha dato loro il consenso, gente sciocca o accecata dalla rabbia - si produrranno nel salto della quaglia e andranno in soccorso della supposta maggioranza progressista.
Può anche darsi che ciò succeda, per carità, ne abbiamo viste tante e siamo consapevoli che il pozzo del peggio è privo di fondo. Ma quello che allarma è la scarsa considerazione che il giornalista filosofo e teologo ha degli aventi diritto di suffragio. Se votano a sinistra o per Monti sono provveduti, se invece votano Grillo o il Cavaliere sono stupidi, talmente stupidi da non battere ciglio qualora i propri rappresentanti voltino la gabbana, redimendosi agli occhi dei compagni. Quegli stessi compagni che nel 2011 si scandalizzarono perché alcuni deputati dell'opposizione si trasferirono in zona berlusconiana. Domenico Scilipoti, proveniente dall'Italia dei valori, fu addirittura declassato da onorevole a incarnazione del male.


Constatiamo che la doppia morale non tramonta mai, anzi, se adottata da un guru di sinistra, diventa raffinata teoria. Vorremmo comunque tranquillizzare il lettore circa le divinazioni di Eugenio Scalfari: lui non ne ha mai azzeccata una.

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