Sono sette i finalisti alle elezioni di Missing Italia, ovvero chi dovrà rappresentare l'Italia scomparsa al Quirinale e nel mondo. C'è Romano Prodi ma il centrodestra non digerisce la mortadella e l'Italia non dimentica che lui ci somministrò potenti sonniferi per infilarci l'Euro nel sonno. C'è Massimo D'Alema che si presenta pure in versione femminile come Anna Finocchiaro, tanto per dimostrare che la sinistra non si prende tutte le cariche istituzionali, sa essere bipolare e perfino femminile. D'Alema promette che non andrà più in barca né in banca e la Finocchiaro che farà la spesa senza corazzieri (accusa miserabile, convengo). C'è Franco Marini, pastore abruzzese con pipa, una specie di Papa Francesco in versione sindacal-democristiana. Brav'uomo, ma qui non si tratta di condurre le pecore al Colle. C'è Sergio Mattarella, un po' gattamorta sicula di seconda fila; non basta essere fratelli e aver firmato una legge stimata solo dopo che è morta, soffocata dal porcellum. C'è, invece, il più astuto di tutti, Giuliano Amato. Se notate, è suo il ritratto volpino per secoli spacciato per Machiavelli. Forbito Roditore, Sottile Tassatore, di Costituzione gracile ma dotta, danza sulle punte con innegabile craxia.
C'è infine Milena Gabanelli votata dai grillini: anche noi vogliamo che la Gabanelli vada al Quirinale ma solo per fare un'inchiesta sugli sprechi, considerato che la Corona inglese e la Casa Bianca costano meno del Quirinale. Poi ci sono i prof. Visti i sette, tutti centrosinistri, si spera nell'ottavo nano.Le finali di Missing Italia
Sono sette i finalisti alle elezioni di Missing Italia, ovvero chi dovrà rappresentare l'Italia scomparsa al Quirinale e nel mondo
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