Mettereste la vostra vita nelle zampe di un cane?

Molti guidano i non vedenti. Ma ci sono quelli che indovinano malattie, preannunciano crisi, lanciano allarmi. La scienza non si fida. Però...

Mettereste la vostra vita nelle zampe di un cane?

C'è chi affida la propria vita alla fede religiosa, chi l'affida al destino, chi alla fortuna. Pochi si accorgono che la loro vita oggi è affidata a un cane. Ian Hamilton, un non vedente che lavora per la Bbc ha girato un programma che aveva l'intento di mostrare la sua vita affiancata a quella del suo «nuovo» cane guida Renton, visto che, Moss si stava godendo la straguadagnata pensione. Chiunque possiede un cane e lo ama sinceramente vorrà raccontarvi qualche storia su quanto sia intelligente, su quanto sia bravo, su quella volta che...
Mentre Ian girava il documentario si accorgeva vieppiù che i cani sono in grado di fare, per noi, cose che non possiamo quasi immaginare. Racconta Ian che, pur essendo lui un non vedente e quindi abituato ad affidare spesso la propria vita nelle mani di Renton, ci si deve chiedere oggi se affideremmo la nostra vita o la nostra salute ogni giorno nelle «zampe» di un cane. Ebbene è esattamente quello che Ian ha visto fare a Serena, mamma di un ragazzo diabetico di 10 anni, le cui crisi ipoglicemiche sono preannunciate infallibilmente dal naso di Molly, il cane di famiglia. Questo cane è in grado di fare una cosa sulla quale la scienza è impotente. Ci sono molti altri cani che sono stati testati per questa prevenzione vitale, che permette a Steven, il figlio di Serena, di assumere il suo farmaco quando il glucosio nel sangue scende sotto un certo livello. Come fanno questi cani? Ancora non lo sappiamo, ma sappiamo che chi è in grado di farlo non sbaglia. Lo ha dimostrato proprio Ian, filmando la vita di Steven: quando Molly «segnalava» un calo della glicemia, Steven veniva sottoposto a un prelievo di sangue da parte di un medico. E la glicemia era bassa. Molly non si è mai sbagliata.
Naturalmente i non vedenti, come ben sa Ian, affidano quasi ogni giorno la loro vita nelle mani del loro cane guida. Lo sapeva anche Michael Hingson, quel maledetto 11 settembre. Ma non lo potevano sapere le altre centinaia di persone che Roselle, il Golden Retriever affidato a Michael come cane guida, trasse in salvo quando il primo aereo impattò sulla Torre. Michael è un non vedente e quel tragico giorno, stava lavorando, come di consueto nel suo ufficio, al 78° piano della prima Torre. Roselle sentì l'aereo avvicinarsi ben prima dell'impatto e prese Michael per un braccio, percepiva che qualcosa di molto grave stava accadendo. Dopo il crash, Roselle lo guidò fuori dall'ufficio e prese decisamente a scendere le scale tra il buio, il fumo e la gente che gemeva. Michael urlava a quei disperati di seguire il cane. Roselle scese dal 78° piano fino a terra portandosi dietro oltre cento persone, percorrendo 1463 gradini. Tutti coloro che le avevano affidato la vita l'ebbero salva. La storia è raccontata dallo stesso Michael in un libro diventato un best seller in USA: «The Tunder Dog».
Durante il suo documentario. Ian si è imbattuto in Lynn Ratcliff, 14enne affetta da epilessia. Ebbene, Lynn ha cominciato ad accorgersi, da diverso tempo, che Dougle, il suo cane, avvertiva l'arrivo di un attacco ancor prima che la cosiddetta «aura» (la sensazione preventiva di una crisi imminente) fosse percepita dalla giovane.

Nonostante lo scetticismo del mondo scientifico Ian ha incontrato cani in grado di diagnosticare il cancro (soprattutto il melanoma, un cancro maligno della pelle), meglio ancora degli strumenti tradizionali. E, una volta spenta la telecamera, molti medici confessavano a Ian, che, dopo aver visto il cane all'opera, erano molto meno scettici.

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