Un'autopsia sull'Italia reale

Quella che vorrebbero sopprimere non è l'Italia migliore e nemmeno l'Italia peggiore ma è l'Italia reale, l'Italia della tv e del calcio, spiritosa e piaciona, che ama la vita, le belle donne e l'intraprendenza

Cari, carini e carogne che mi avete scritto in tanti per il cucù su Berlusconi preso a campione per punire l'italiano-tipo. E in particolare, caro Domenico Giordani, studente della Normale, che mi hai scritto una mail bella e colta per contestarmi da destra. Tralascio gli elogi e gli insulti, rispondo alle critiche e agli equivoci. Io non ho detto che tutti gli italiani la pensano e vivono o vorrebbero vivere come Berlusconi; ho detto che colpendo B. si vuol colpire l'italiano-tipo, in particolare degli ultimi trent'anni, da Drive in alla Seconda repubblica. E si vuol colpire il Berlusconi che è in noi (Gaber dixit) e convive insieme ad altro.

Quell'Italia che vorrebbero sopprimere non è l'Italia migliore e nemmeno l'Italia peggiore, e non è affatto la mia Italia ideale; ma è l'Italia reale, l'Italia della tv e del calcio, spiritosa e piaciona, che ama la vita, le belle donne e l'intraprendenza. E loro chi sarebbero? Non i comunisti o i giudici, ma il Fronte Unito degli Antiberlù for ever. Esecrano «l'egemonia culturale del berlusconismo» e vogliono abolirla tramite la sua condanna: ma io credo che non sia egemonia né culturale e forse neanche berlusconismo.

È l'Italia del dopoguerra civile, dopo gli anni di piombo, bella e fatua, poco a norma e molto fattiva, individualista e da comitiva,

edonista e ottimista. A cui oppongono l'Italia arcigna e spompata della Crisi, dove la festa è finita, viviamo le esequie e paghiamo le spese del funerale. All'autobiografia preferiscono l'autopsia (ordinata dal giudice).

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica