Rubrica Cucù

Kant che ti passa

Ho ricevuto una strana busta: tre cd, un libro con 50 testi cantati e 50 tavole. Impresa di glorioso dilettantismo, folle e spericolata come sanno esserlo i dilettanti, ma deliziosa

Mentre un centinaio di filosofi di professione, più una vasta pletora di ausiliari, cantanti e parolieri, si accanisce sull'amore al festival della filosofia di Modena tubando in piazza come piccioncini, ho ricevuto una strana busta. L'artefice si chiama Natale Missale e la roba che mi ha mandato è la storia della filosofia in musica. Tre cd, un libro con 50 testi cantati e 50 tavole. Impresa di glorioso dilettantismo, folle e spericolata come sanno esserlo i dilettanti, ma deliziosa. Ho ascoltato in tre ore il succo musicale della filosofia, dalle origini ai giorni nostri. C'erano i big, più una sola donna, Maria Zambrano. Le ha arrangiate Roberto Giglio, le ha illustrate Maurizio Maione, le hanno interpretate tre Grazie - Ilenia, Alice e Irene - più la moglie del Pazzo Autore, Franca Vascellari. Ne è venuto fuori un corso sorprendente che mette in musica e parole anche i concetti più difficili, le teorie più astruse. Ah, l'avesse sentito mio padre, che insegnò filosofia. Cinquanta profili cantati, da adottare nelle scuole. S'impara la filosofia al festival di Sapremo. Altro che la storia della filosofia a fumetti, altro che la pop filosofia. Musica gradevole, salvo cadute di tono, tipo Radio Maria. Ignoto l'editore, www.taote.it, niente data e luogo di pubblicazione (ma è un'anteprima fuori commercio) come se fosse piovuta dall'Iperuranio by Platone editor & Co.

Del resto, se Capossela, Vecchioni e Mogol fanno i filosofi a Modena, è giusto che Schopenhauer ed Hegel si vendichino intonando Il mio Kant libero.

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