Il fondatore ed ex presidente di Fastweb, Silvio Scaglia, l'ex amministratore delegato di Telecom Italia Sparkle, Stefano Mazzitelli, e altre cinque persone (Antonio Catanzariti, Massimo Comito, Roberto Contin, Manlio Denaro e Silvio Fanella) sono stati assolti da tutte le accuse nel processo sulle attività di riciclaggio internazionale da due miliardi di euro poste in essere da un gruppo di persone che facevano riferimento all'imprenditore Gennaro Mokbel che è invece stato condannato a 15 anni di reclusione e 20mila euro di multa.
Tra le persone condannate, oltre a Gennaro Mokbel, sua moglie Giorgia Ricci ha ricevuto 8 anni. E ancora l'ex dirigente della Guardia di Finanza Luca Berriola che ha avuto 7 anni, l'avvocato Paolo Colosimo, 5 anni e 4 mesi, e Carlo Focarelli, considerato ideatore del riciclaggio, che ha avuto 11 anni.
Scaglia e Mazzitelli hanno espresso sollievo ma anche dure critiche per il trattamento che è stato loro riservato. «Voglio dire questo: è finito un incubo. Sono contento di aver combattuto una battaglia durissima. Sono stato detenuto un anno. Il tribunale ha avuto la sapienza di leggere i documenti e prendere una decisione», ha detto visibilmente commosso subito dopo la lettura della sentenza Silvio Scaglia. Anche per Mazzitelli «è finito un incubo. Avevo smesso di credere nella giustizia. Ma adesso qualcuno dovrà riflettere su quanto avvenuto e sul carcere che ci hanno fatto patire».
Scaglia ha aggiunto che il suo pensiero «va a tutti gli innocenti che sono in prigione, che ci passano mesi e che sono diverse decine di migliaia l'anno e che non hanno i mezzi che ho io per potermi difendere. La pressione è stata tremenda su me, sulla mia famiglia, sulle aziende».
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