Avete presente Paolini, quell'intruso che s'infila dietro i politici per farsi riprendere dalle telecamere? O quell'altro tizio con la penna in bocca che finge di seguire le dichiarazioni per farsi riprendere in video? Be', la stessa impressione mi ha fatto giorni fa Enrico Letta quando si è infilato ai bordi di una telecamera mentre riprendevano i big della terra, Obama, la Merkel, Hollande. La comitiva non se lo filava e lui con un occhio li guardava e con l'altro fissava la telecamera, quasi a dire: vedi mamma, ci sono pure io, vedi zio, in che posto importante mi trovo, ora ci do i saluti di Nonno Giorgio. Inclinato, pendeva da loro come la Torre della sua città. Ho temuto che gli scappasse pure una manina per salutare i parenti a casa alle spalle di Barack...
Per carità, è stata solo un'impressione, Letta parla con loro, magari negli intervalli; è stato ricevuto alla Casa Bianca, Obama gli ha fatto i complimenti di circostanza. Ma sono quelle folgorazioni simboliche che t'illuminano sulla condizione dell'Italia nel consesso mondiale più delle dichiarazioni e delle visite ufficiali.
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