Per Matteo Renzi la ricreazione è finita. Un conto è vedersela a parole con i due pesi leggeri Cuperlo e Civati, altro è dover decidere il da farsi guerreggiando ogni giorno contro i giganti della politica. Ieri il neosegretario ha presentato la sua squadra: dodici più o meno giovani bellimbusti e bellimbuste che in vita, fino a ora, hanno lavorato poco o niente ma frequentato molto bene uomini e stanze giuste al momento giusto. La novità c'è, la bravura vedremo. Del resto basta ricordare quanto furono celebrati i Monti boys al loro arrivo sulla scena (sobri, educati, colti e perbene, di rottura con il passato) salvo poi scoprire che governare non era proprio il loro lavoro. Ma torniamo a Renzi, fino a domenica candidato segretario Pd e da ieri candidato premier. Certo, un premier, Letta, già c'è ed è pure del suo partito, di fatto un sottoposto. Ma si tratta di un abusivo che, ricordate bene, gli soffiò il posto all'ultimo dopo i veti posti sul sindaco di Firenze da Napolitano (sicuramente) e da Berlusconi (probabilmente).
Non credo a una sola delle buone e belle parole di amicizia e collaborazione che Renzi e Letta hanno iniziato a scambiarsi. Uno dei due è di troppo, e tutto lascia intendere che a soccombere sarà l'attuale premier. Neppure il suo protettore Napolitano riuscirà a salvarlo dall'onda renziana sollevata dal popolo di sinistra. «Come si fa a governare con Formigoni e Giovanardi?», ha ripetuto Renzi durante una campagna elettorale che lo ha visto trattare con sufficienza mista a disprezzo pure Angelino Alfano. Già, come si fa a mollare Formigoni e tenersi Letta? Impossibile, perché Letta è ostaggio di Formigoni. Quindi: o Renzi è uno dei tanti venditori di pentole taroccate e ha preso in giro due milioni di cittadini (cosa che non è da escludere), oppure la crisi di governo per mano piddina è più vicina di quanto dicano.
Se non è il pallone gonfiato messo in scena da Crozza, Renzi deve parlare con chi ha i voti, cioè non con Letta e Alfano (che ne hanno uno in due, quello di Napolitano). Renzi, Berlusconi e Grillo hanno in mano il 90 per cento del mercato elettorale, sono tutti e tre fuori dal Parlamento, hanno il comune interesse a tornare a votare, per il bene loro e del Paese.
Si parlino e decidano come e quando, alla faccia del Quirinale e del suo governo fantoccio. Ma caro Renzi, Berlusconi e Grillo non sono Cuperlo, forse per te è una sfida troppo alta. Spero di no, ma vuoi vedere che finirai pure tu a cuccia?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.