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"Accise aumentate da Meloni", "Fu il Pd". Così Sallusti asfalta Speranza

Lo scontro tra il direttore di Libero e l'ex ministro della Salute sulla questione relativa alle accise sui carburanti

"Accise aumentate da Meloni", "Fu il Pd". Così Sallusti asfalta Speranza

È un Roberto Speranza smemorato quello contro cui punta il dito il direttore di Libero Alessandro Sallusti il quale, dinanzi alle critiche mosse dall'ex ministro della Salute nei confronti del governo Meloni per la questione relativa al prezzo dei carburanti, ci tiene a ricordare al proprio interlocutore quale è stato in realtà l'ultimo partito ad aumentare le accise.

Lo scontro tra i due è andato in scena durante l'ultima puntata di Dimartedì, programma televisivo in onda sulle frequenze di La7. Speranza accusa l'esecutivo di aver completamente sbagliato per quanto concerne il problema del costo dei carburanti. Un costo, comunque, non determinato dall'aumento delle accise, dato che il governo si è limitato a non riconfermare il taglio temporaneo di 25 centesimi determinato dal precedente esecutivo guidato da Mario Draghi. Il taglio era stato prorogato a più riprese fino a che il governo Meloni non lo aveva ridotto a 15 centesimi (dicembre 2022) per poi non confermarlo dal 2023.

Sallusti ci tiene quindi a ricordare all'ex ministro della Salute chi si è occupato per l'ultima volta di incrementare le accise sui carburanti. "L'ultimo aumento delle accise lo ha fatto il Pd, è stato Renzi", affonda il direttore di Libero. Un periodo che Speranza dovrebbe peraltro ricordare molto bene dato che allora si trovava proprio nelle file dei dem. "Queste sono menzogne, l'ultimo governo dove c'ero anche io le ha tagliate le accise, questo governo le ha rimesse", replica invece Speranza, durante uno scontro che il conduttore Giovanni Floris fatica a controllare per evitare che i due si parlino sopra.

"Io capisco che a lei questa cosa dà fastidio, ma l'ultima volta che sono state aumentate le accise da un governo è stato proprio il suo partito a farlo. Durante il governo Renzi", prosegue Alessandro Sallusti. "Non è così", risponde ancora Speranza, "le ricordo che io sono uscito da quel partito, e che nell'ultimo governo le abbiamo ridotte quelle accise...". Evidentemente l'ex ministro della Salute non riesce a cogliere il riferimento temporale di Sallusti, visto che Articolo 1 esiste ufficialmente solo dal 25 febbraio del 2017, mentre il giornalista fa riferimento a un periodo precedente (2013-2014), in cui il sodalizio tra Speranza e il Pd era ancora in vita.

L'accisa sulla benzina è tornata a circa 73 centesimi di euro al litro, quella sul gasolio a circa 62 centesimi al litro, ovvero le quote introdotte per la prima volta dal governo Monti nel 2012, poi confermate con la legge di Bilancio del 2013. Il governo di larghe intese guidato da Letta da aprile 2013 (il segretario dem era allora Bersani) approvò nel mese di giugno il cosiddetto "Decreto del Fare", che per le coperture finanziarie prevedeva tra l'altro l'aumento delle accise. Dopo che Renzi vinse le primarie nel Pd a dicembre dello stesso anno, fu sotto il governo guidato dallo stesso ex sindaco di Firenze che si concretizzarono gli aumenti temporanei (1 marzo 2014): si trattava di aggiungere un centesimo al litro in più sia per benzina che per gasolio. Le accise tornarono poi quelle poste dal governo Monti a partire dal 1° gennaio 2015.

"Ma come non è così?", si domanda un incredulo Sallusti dinanzi alle parole di Speranza."Ma come non è così?.

Ma non imbrogli gli italiani", sbotta il direttore di Libero, mentre l'ex ministro continua a puntare il dito contro il governo Meloni, reo, a suo a dire, di aver aumentato le accise e il conduttore cerca di riportare la pace in studio.

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