Addio monetine. Gli spiccioli tanto amati dai commercianti e odiati da chi li deve incastrare nel portafogli potrebbero sparire. Sostituiti da carte, cellulari e monete virtuali che esistono solo sul web. I passi in questa direzione si fanno sempre più decisi e coraggiosi. E la possibilità di sostituire la carta di credito con il cellulare, ormai attiva anche in Italia, è solo il primo passo. Anche la politica sta dando una mano a questo fenomeno, al punto che la Camera ha approvato una mozione per chiedere al governo di intraprendere misure concrete per sospendere quanto prima il conio delle monete da uno e due centesimi. Se la proposta dovesse andare a buon fine, si potrebbe aprire un precedente che via via farebbe sparire dalla circolazione i cosiddetti spiccioli. Che stanno già diventando merce rara in una delle più grandi catene di supermercati del mondo.
La Tesco, leader della distribuzione in Gran Bretagna, ha infatti appena introdotto una nuova tecnologia che permette di pagare con bancomat e carta di credito senza digitare pin sulla testiera o firmare gli scontrini. L'obiettivo è velocizzare il più possibile le operazioni e, al tempo stesso, incentivare sempre di più l'uso degli strumenti elettronici di pagamento. Nei 500 store di Londra e dintorni sono così apparsi speciali lettori contactless, in grado di addebitare il conto della spesa sul conto corrente senza passaggi ulteriori. Ma anche l'Italia sta facendo passi da gigante in tema di pagamenti virtuali. Lo testimonia la sentenza del Tar che, nonostante alcune proteste, ha dichiarato legittima la norma che obbliga i professionisti a dotarsi di Pos per i pagamenti superiori a 30 euro. L'obiettivo dichiarato è contrastare il più possibile l'elusione o evasione delle tasse, ma di fatto questa sentenza apre la strada a una rivoluzione nei pagamenti. Se prima il commercialista poteva ricevere la parcella in contanti, adesso il pagamento potrà essere virtuale. Con buona pace di chi amava maneggiare denaro sonante. L'altra rivoluzione in tema di pagamenti vede lo smartphone come protagonista indiscusso. I maggiori operatori della telefonia mobile stanno accelerando per permettere di effettuare pagamenti direttamente con il cellulare. E quindi senza passare da bancomat, carte di credito e contanti. In pratica l'utente ha registrati i dati della propria carta di credito sullo smartphone. Basta che avvicini il cellulare al lettore Pos contactless dell'esercente per avviare il pagamento. Sotto i 25 euro non è nemmeno necessario digitare il pin. Al momento ci sono 150mila Pos contactless in Italia. Servono anche gli smartphone con tecnologia Nfc (trasferimento dati su onde radio a corto raggio), che adesso sono circa novemila sul territorio nazionale. Naturalmente i giganti della tecnologia non sono rimasti a guardare. Così Facebook si è lanciato nell'affare. E mentre su internet impazza la Bitcoin - moneta virtuale che esiste solo sulla Rete - il gigante sta studiando un nuovo servizio di pagamenti. Per il momento ha inoltrato una richiesta di autorizzazione alle autorità competenti irlandesi. Il sogno di Zuckerberg è quello di trasformare la piattaforma social in una sorta di banca. Ogni utente potrebbe, infatti, avere a breve un vero e proprio borsellino virtuale, magari in una moneta alternativa a quelle attualmente dominanti. Con questo denaro virtuale potrebbe pagare piccole somme ad altri intestatari di account Facebook. Come se il social network fosse un vero e proprio istituto di credito.
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