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Adozioni in Russia? Solo agli italiani

Adozioni in Russia? Solo agli italiani

RomaI bambini russi orfani potranno essere adottati soltanto dalle famiglie italiane. Mosca ha deciso di bloccare le adozioni verso tutti i Paesi che ammettono il matrimonio gay. Il via libera alle adozioni circoscritto al nostro Paese è la diretta conseguenza di una legge fortemente voluta da Vladimir Putin entrata in vigore la scorsa estate. L'obiettivo dichiarato delle nuove norme era quello di promuovere le adozioni nazionali, tanto da prevedere un incentivo economico per le famiglie russe pronte ad accogliere un minore disabile. L'idea di Putin e anche della maggioranza dei russi (almeno secondo i sondaggi) è che la scelta migliore per gli orfani russi sia quella di una famiglia russa. Se questo non è possibile allora per quel bambino si devono aprire le porte di una famiglia che abbia tradizioni e abitudini il più possibile simili a quelle russe. E questo per Putin ed il popolo russo significa un padre uomo e una madre donna. La legge infatti prevede una serie di paletti in modo da escludere la possibilità che un minore russo possa finire in una famiglia omosessuale. Ma se questo era già chiaro è comunque la prima volta che si ratifica in una dichiarazione ufficiale che le adozioni internazionali dalla Russia sono ammesse soltanto per l'Italia. A dirlo è il rappresentante del Cremlino per i diritti dell'infanzia, Pavel Astakhov. «Attualmente l'Italia è l'unico Paese i cui cittadini hanno la possibilità di adottare bambini russi - spiega Astakhov- Questo paese non riconosce il matrimonio omosessuale. Non dobbiamo in alcun modo cambiare i termini dell'accordo vigente che l'Italia ha sempre rispettato».
Russia e Italia hanno stipulato un accordo bilaterale nel 2008 che ha facilitato per quanto possibile il processo di adozione internazionale tra questi due Paesi tanto che nel 2012 sono stati oltre 700 i piccoli accolti da famiglie italiane. Un analogo accordo che era in discussione con la Francia è stato bloccato quando il presidente Françoise Hollande ha dato il via libera alle nozze e alle adozioni per le coppie gay. Anche se la posizione di Putin sull'omossessualità è nota la decisione di bloccare le adozioni per tutti gli altri Paesi non mancherà di suscitare nuove polemiche ed alimentare anche quella che si potrebbe definire la nuova guerra fredda tra Usa e Russia giocata sui diritti dei bambini. Proprio un anno fa infatti la Duma ha cancellato gli accordi con l'America di Obama stabilendo il divieto di adozione per i bimbi russi da parte delle famiglie americane. La molla che aveva fatto scattare la rottura era stata la morte di un bambino russo adottato da una famiglia americana e morto soffocato perché dimenticato in macchina sotto al sole. Una vicenda tragica che aveva indotto Mosca a stracciare gli accordi con Washington ma che è stato vista come un «pretesto» per escludere le famiglie omosessuali ammesse in Usa.
L'annuncio di Mosca viene accolto favorevolmente dalle associazioni italiane che si occupano di adozioni come AiBi, Amici dei Bambini. «Il bambino abbandonato deve essere adottato da una coppia formata da padre e madre - dice Marco Griffini, presidente AiBi - Con questa decisione si potranno avere più famiglie italiane disponibili all'adozione internazionale».

E mentre il movimento di Nichi Vendola, Sel, attacca Putin per la sua «costante violazione dei diritti umani», Maurizio Gasparri di Forza Italia plaude alla decisione di Mosca che rappresenta un «sostegno alla vita e alla famiglia».

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