RomaSui lacrimogeni che piovono dall'alto del ministero della Giustizia ci sarà una doppia inchiesta, una della Procura di Roma e una interna, disposta dal Guardasigilli Paola Severino (nel tondo). «Sarà un'indagine rigorosa», assicura il ministro, che ha espresso «inquietudine e preoccupazione» dopo aver visionato un video apparso su un blog e ripreso da Repubblica.it dove vi vedono chiaramente quei tre candelotti sparati sulla folla in via Arenula da un piano alto del ministero, sulle teste di centinaia di giovani inermi. Chi li ha lanciati? E perché, visto che i manifestanti non avevano caschi né scudi? Situazione pesante anche a Palermo, ieri, durante un altro corteo di studenti finito con lanci di bottiglie e sprangate. Bilancio: nove poliziotti contusi, un carabiniere preso a calci in faccia e un sedicenne denunciato.
A rinfocolare le polemiche sui presunti eccessi della polizia nella gestione dell'ordine pubblico nel corso della manifestazione di mercoledì nella Capitale (a proposito: gli otto manifestanti arrestati durante i disordini ieri sera sono stati tutti scarcerati...) è spuntato un altro video dal quale appare ancora più evidente che i lacrimogeni sono stati lanciati dall'alto e non dall'esterno del ministero, dove poi avrebbero impattato la facciata dando l'impressione di provenire da un balcone, come sostenuto dal questore di Roma, Fulvio Della Rocca. È stato lo stesso questore, dopo che la Severino aveva spiegato che la penitenziaria in forze a via Arenula non ha in dotazione lacrimogeni a strappo, ad ammettere che potrebbero essere stati loro a spararli. «Non ci sono responsabilità nella gestione dell'ordine pubblico - spiega - tutti i nostri sforzi sono stati mirati a garantire un pacifico svolgimento della manifestazione. Se poi ad un certo punto veniamo aggrediti militarmente è chiaro che dobbiamo reagire. Se però ci sono stati eccessi li valuteremo e agiremo di conseguenza». Anche il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri annuncia che «punirà i poliziotti violenti»: «Colpire gli inermi è intollerabile, ma la piazza deve rispettare la legalità. Il monopolio delle forza è democratico se la forza è esercitata nel rispetto della legalità. Altrimenti diventa un'altra cosa». Il ministro Severino ha incaricato i carabinieri del Racis di analizzare il video «per una verifica puntuale sulla traiettoria dei lacrimogeni». Per avere informazioni sugli accertamenti in corso ha lasciato anzitempo il consiglio dei ministri ed è tornata in via Arenula, dove erano già in corso le audizioni di tutti gli impiegati presenti nel quarto piano del dicastero e del personale in servizio agli ingressi del palazzo.
Anche i magistrati sono scesi in campo.
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