Alfano prova a scuotere il Pdl «Nuova squadra per ripartire»

Alfano prova a scuotere il Pdl «Nuova squadra per ripartire»

Roma«A giorni presenterò una nuova squadra del Pdl che con me si occuperà della ricostruzione del centrodestra. Dobbiamo avere idee da contrapporre alla rassegnazione, io sono convinto che ci siano uomini e donne che come me vogliono riorganizzare quest'area».
Non sarà il «fuori tutti» invocato a gran voce dagli «azzeratori», Daniela Santanchè in testa. Ma di certo Angelino Alfano, intervenendo a un convegno di Magna Carta, lancia un sasso pesante nello stagno finora immobile del rinnovamento e spedisce un segnale tanto all'elettorato di centrodestra, quanto alla nomenklatura del partito. Chissà se come suggerisce Guido Crosetto, Alfano chiederà a tutti i dirigenti di rimettere le loro deleghe per favorire un azzeramento e una ripartenza. Ma di certo questa volta il segretario del Pdl vuole provare davvero a giocarsi la partita e imporre una scossa dall'interno.
Il percorso tracciato dal segretario è chiaro. Primo punto: ricambio generazionale e candidati nuovi. «A breve presenterò una squadra con elementi politici di grande livello che andranno a rafforzare i contenuti. Le persone a cui penso rappresentano al meglio i nostri territori sia a livello nazionale che locale. È necessario irrobustire la squadra del Pdl e io stesso procederò in questa direzione con un cammino di innovazione fortissimo, che annuncerò nei prossimi giorni». Punto secondo: una nuova coalizione aperta a tutti. «Sì alla costituente dei moderati come luogo dove far emergere i contenuti», spiega Alfano raccogliendo le analisi anche del presidente del Senato, Renato Schifani. «Mettiamo insieme l'area alternativa alla sinistra, questo è il compito che svolgerò nel tempo che avrò a disposizione, contribuire alla costruzione del centrodestra italiano».
Alfano, in questa chiave, promuove la stagione del rigore dei conti ma invita il governo Monti a fare di più. «Dobbiamo abbattere la spesa pubblica improduttiva e in questo è essenziale che il governo si dia una sveglia sul federalismo fiscale. Dobbiamo abbattere il debito pubblico finanziare i risparmi e diminuire le tasse». Allo stesso tempo il segretario del Pdl ribadisce la necessità di un progetto che tuteli le fasce deboli: «Non dobbiamo dimenticare gli ultimi, i poveri. E abbiamo il compito di difendere il ceto medio, faremo di tutto per impedire che chi si è conquistato una posizione non scenda i gradini della scala sociale. Quindi, ad esempio, diremo no all'aumento dell'Iva».
Il tutto senza cedere alla tentazione di una damnatio memoriae generalizzata e strumentale dell'esperienza di questi 18 anni. «Rifiutiamo le etichette e impediremo che ci sia una rilettura di questi anni di Berlusconi con la cronaca nera e la cronaca rosa. Dobbiamo ripartire dall'orgoglio dei nostri valori se vogliamo realizzare il vero rinascimento del centrodestra, altrimenti non avremmo la forza di ricominciare» sprona. Infine una chiosa sui rapporti con il presidente del suo partito.

«Io mi fido di Berlusconi, lui si fida di me e quindi entrambi ci fidiamo l'uno dell'altro. Berlusconi ha detto: sono pronto a non ricandidarmi se questo favorisce la riaggregazione. Chiediamo a tutti i leader dell'area moderata di avere la stessa visione appassionata e generosa che ha mosso Berlusconi».

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