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Alfano riporta lo Stato in Valsusa «Nessuno potrà fermare la Tav» 200 I numeri

Alfano riporta lo Stato in Valsusa «Nessuno potrà fermare la Tav» 200 I numeri

Roma«Nessuno fermerà la Tav». Non i sabotaggi e le proteste, gli attacchi incendiari o le minacce. Tra pochi giorni la talpa comincerà a scavare nella montagna ed il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, è andato in Valsusa al cantiere di Chiomonte a dire a tutti quelli che lavorano al progetto che lo Stato c'è e non intende tornare indietro. «Sono qui perchè è compito dello Stato difendere i cittadini e le opere che ritiene strategiche - avverte Alfano- Non sarà consentito a nessuno fermare un'opera decisa dallo Stato sovrano né con la delinquenza, né con la violenza. Lo Stato è forte e difenderà il cantiere». Un cantiere che è oramai assurto a simbolo per la lotta antagonista. Alfano ha ritenuto necessario rispondere in modo simbolico ai ripetuti atti di sabotaggio con la sua presenza fisica e con quella di tutte le istituzioni, il capo della Polizia Alessandro Pansa, il neoprefetto di Torino Paola Basilone e il commissario governativo Mario Virani. Tocca a Virani ricordare che la «Torino-Lione è diventata un simbolo per l'antagonismo internazionale al quale non interessa il cantiere. Ma ora si rischia una deriva para-terroristica».
Alfano risponde alle critiche su una eccessiva presenza di militari dopo l'invio di altri 200 soldati nella zona. Questo, dice, non è stato «un gesto simbolico ma operativo», necessario per garantire la tranquillità nel cantiere e che non comporterà spese aggiuntive. Dunque lo Stato c'è garantisce Alfano sia simbolicamente con la presenza delle istituzioni sia concretamente con i rinforzi militari.
Le parole di Alfano non piacciono ai grillini che lo accusano di parlare «da capo dell'esercito di occupazione» e di criminalizzare il movimento No Tav «per giustificare un colossale scempio ambientale».
Positivo invece il commento del segretario generale della Siap di Torino, Pietro di Lorenzo, che condivide l'intervento di Alfano e invita a non sottovalutare la gravità degli attacchi al cantiere. «Si contrasti in ogni ambito la deriva “intellettuale“ che tenta di far passare il tentato omicidio per nobile gesto di disobbedienza civile», afferma Di Lorenzo. A chi allude Di Lorenzo quando parla di deriva intellettuale? Forse allo scrittore Erri De Luca, che nei giorni scorsi aveva rivelato di aver partecipato a forme di sabotaggio in Valsusa sostenendo che oramai l'unica soluzione per bloccare la Tav è il sabotaggio? Proprio ieri la Procura di Torino ha aperto un fascicolo sullo scrittore, per ora senza ipotesi di reato, dopo la denuncia per istigazione al sabotaggio da parte della Ltf, la società che deve realizzare l'opera. É invece già indagato per falso ideologico sempre dalla Procura di Torino il filosofo ed europarlamentare Idv, Gianni Vattimo. L'accusa riguarda una visita nel carcere di Torino all'attivista no Tav Davide Giacobbe. Vattimo era accompagnato da altri due attivisti Nicoletta Dosio e Luca Abbà ed aveva dichiarato che erano suoi consulenti. Ma questa versione non ha convinto la Procura che ha ipotizzato per il trio il falso ideologico.
E la battaglia dei No Tav avrà conseguenze anche sul campionato di calcio. Il Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, sta pensando di far slittare Roma- Napoli, fissata il 19 perché per quel giorno è previsto un corteo del movimento No Tav nella capitale.


Gli attacchi incendiari al cantiere Tav o ai mezzi che operano a Chiomonte da parte dei manifestanti No Tav


I militari inviati in aggiunta al contingente già presente in Val Susa dal governo a difesa dei lavori


La lunghezza in chilometri del tunnel dell'alta velocità che dovrebbe attraversare le Alpi collegando Val Susa a Maurienne

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