Altro che ambientalismo e verde pubblico, arrivano otto centri commerciali

Parma Per festeggiare il suo primo compleanno da sindaco niente di meglio che fare lo sgambetto a uno dei principali diktat del credo grillino: la tutela dell'ambiente. Federico Pizzarotti non smette di stupire e questa volta l'inceneritore ormai funzionate non c'entra.
A bilancio di questi suoi primi dodici mesi da grillino in cattedra il sindaco di Parma mette qualche errore ma, si autoassolve, non definendolo grave. Sarà. Eppure a guardare la tabella di marcia del prossimo futuro del Consiglio comunale e delle commissioni c'è da mettersi le mani nei capelli o su un carrello. Quello della spesa, dato che all'orizzonte si profilano ben otto nuovi centri commerciali. Addio verde. Benvenuta cementificazione. In barba ai propositi pentastellati. E dire che si tratta di progetti ereditati non vale per tutti, perché in molti casi, secondo la minoranza l'iter poteva essere interrotto. Infuocata la commissione edilizia di ieri, il festival della grande distribuzione firmata Pizzarotti comincia nei prossimi giorni con l'apertura di un Bricoman al casello dell'autostrada. A stretto giro sta per aprire anche Parma retail, uno spazio commerciale di 100 negozi e 1800 posti auto. Accanto alle fiere e all'aeroporto vive, per ora sulla carta, insieme ad un «parco commerciale» accanto ad Ikea, un insediamento commerciale monstre, il Parma «urban district».

Breve sarà invece l'attesa per una nuova Esselunga e un nuovo Decathlon. Fu proprio il colosso francese dello sport ad inaugurare l'era Pizzarotti lo scorso anno: molti ricorderanno che fu questo il primo progetto licenziato dai grillini, fra lo stupore di tutti.

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