Anche l'Europa si sveglia il canone Rai è a rischio

Milano Non c'è pace per il presidente della Rai Anna Maria Tarantola (nella foto), accerchiata da bilanci in perdita, programmi contestati e lo spettro di una possibile abolizione del canone. Nel primo semestre di quest'anno, mamma Rai ha registrato una perdita di 3,2milioni di euro, nonostante tagli impietosi ai grandi eventi sportivi e controlli certosini sui costi. Evidentemente non è bastato, anche se, all'onor del vero, nello stesso periodo del 2012 il risultato negativo era di 129 milioni. I ricavi dell'azienda si sono ridotti di circa 50 milioni rispetto ad un anno fa e l'indebitamento vola oltre i 70 milioni di euro. Con la pubblicità in calo ed i buchi da ripianare, alla Tarantola, rimane solo il canone che però inizia a traballare, dato che il Parlamento europeo ha ufficialmente accolto e dichiarato ammissibile la petizione, promossa dall'eurodeputato leghista Mara Bizzotto e dal Comitato per la libera informazione radio televisiva di Marostica (Vi). A frenare l'entusiasmo dei cittadini che sperano di non dover più pagare il balzello, ci pensa il direttore Rai Luigi Gubitosi: «Mi risulta che il canone sia una tassa e le tasse vanno pagate. È grave se si invita a non pagare».

E come se non bastasse non si placano le polemiche sul reality Rai Mission: «La Commissione - scrive su Fb il presidente Roberto Fico - valuti la sua compatibilità con i caratteri del servizio pubblico radiotelevisivo».

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