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Ancora una protesta degli antisionisti nelle università per boicottare Israele

Cambiare rotta ha "assediato" l'università Bicocca durante il Senato accademico per ottenere lo stop al bando Maeci e a ogni collaborazione con Israele

Ancora una protesta degli antisionisti nelle università per boicottare Israele

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I collettivi universitari, sostenuti dal gruppo di Cambiare rotta, proseguono nelle loro pressioni contro le università per spingerli a uscire dal bando Maeci e boicottare le collaborazioni scientifiche con Israele. Forti del risultato ottenuto a Torino, dove sono riusciti a far votare al Senato accademico la mozione contro il bando, da Cambiare rotta ci riprovano all'università Bicocca di Milano, dove oggi è stato organizzato una sorta di assedio durante il Senato accademico.

"Sono qui incatenata in segno di protesta civica", dice una studentessa e attivista di Cambiare Rotta che si è incatenata a una balaustra dell'università, chiedendo l'abolizione del bando Maeci. Ma non solo, perché per ottenere il massimo supporto alla loro propaganda, da Cambiare Rotta pretendono che l'università conceda loro un incontro pubblico davanti a tutta la comunità scolastica, per poter fare proselitismo ma anche per chiedere alla rettrice "in che modo la nostra università si possa porre come promotrice di pace in un contesto in cui soffiano da tutte le parti venti di guerra". La lotta dei collettivi contro Israele è nota: Cambiare rotta, che si trincera dietro alti valori come la pace, è la stessa organizzazione che organizza il boicottaggio dei supermercati Carrefour perché la catena sosterrebbe Israele. Il loro è un puro esercizio ideologico, che sta però man mano acquisendo sempre maggiore estensione, attingendo soprattutto alle fragilità e alle debolezze degli studenti più giovani.

"Non ci muoveremo finché non verranno concesse le nostre istanze", conclude la studentessa, Dalia, che si è fatta questa volta portavoce del collettivo della sua università, con tanto di felpa brandizzata da Cambiare rotta. Il prossimo 9 aprile è stato organizzato uno sciopero generale nelle università italiane, sempre organizzato dal gruppo comunista, che non chiede solo l'interruzione del bando Maeci ma anche tutte le collaborazioni scientifiche con la Nato. Nel manifesto dello sciopero, l'organizzazione invita gli studenti a interrompere le lezioni per sostenere la causa palestinese e si dice anche disposta a fornire il materiale (film o documentari) sulla "storia della Palestina e la sua resistenza". Va detto che per questi gruppi quel che fa Hamas è resistenza e all'interno di questo rientra anche l'attacco terroristico del 7 ottobre.

L'organizzazione indica agli studenti anche quali sono gli slogan da scrivere nei manifesti e negli striscioni per uniformarsi alla massa e alla protesta, in modo tale che ogni ragazzino sobillato sia perfettamente funzionale alla loro causa.

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