Approvato il decreto Balduzzi. La maggioranza protesta: tempi forzati

RomaMolti divieti, niente soldi. Il Senato ha dato il via libera, obtorto collo e con una fiducia più sofferta delle precedenti, al decreto che riforma il settore sanitario. A Palazzo Madama erano stati presentati molti emendamenti che però avrebbero reso indispensabile un terzo passaggio alla Camera. Il decreto fra due settimane sarebbe scaduto e il ministro della Salute, Renato Balduzzi (nel tondo), ha preferito chiedere per la quarantaduesima volta la fiducia, provocando l'indignazione di gran parte dei senatori che lo hanno accusato di svilire il ruolo del Parlamento.
Il decreto, identico a quello approvato dalla Camera, è passato con 181 sì, 43 no e 23 astenuti. Molti i voti in dissenso dal partito sia nel Pdl sia nel Pd. Astenuti i senatori Carlo Giovanardi e Sandro Bondi entrambi in polemica con il premier Mario Monti e la sua dichiarazione a proposito della scarsa popolarità dei partiti. Balduzzi difende il dl e promette di inserire le richieste del Senato nel prossimo ddl, il cosiddetto omnibus. Tra le novità prima di tutto i divieti. Proibito vendere tabacco ai minori: l'esercente che trasgredisce viene punito con multe da 250 a 1.000 euro che salgono fino a 2.000 in caso di recidiva con rischio di sospensione della licenza per tre mesi. Vietato vendere alcol agli under 18, le multe possono salire fino a 25.000 euro. Prevista l'apertura di presidi territoriali, poliambulatori aperti h24 grazie all'aggregazione di medici, infermieri e altre professionalità del settore sanitario. Rivoluzionata la governance clinica: «Per allontanare la cattiva politica dalla sanità», spiega Balduzzi. Cambiano le regole per la nomina dei primari, selezionati da una commissione composta dal direttore sanitario dell'azienda interessata e da tre direttori di struttura complessa sorteggiati da un elenco nazionale.
La ludopatia entra nei Livelli essenziali di assistenza. I gestori delle sale giochi saranno obbligati a esporre materiali informativi sui rischi connessi al gioco d'azzardo. Vietato pubblicizzare i giochi con vincite in denaro se non si illustrano i rischi di dipendenza e le reali probabilità di vincita.

Spot comunque vietati per tutti i tipi di spettacolo destinati ai minori. Novità per i farmaci innovativi che vanno resi immediatamente disponibili in tutte le regioni «indipendentemente dall'inserimento nei prontuari terapeutici».

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