Nella stagione dei saldi si è aggiunta a sorpresa una categoria, che debutterà ufficialmente martedì 20 agosto. Oltre ad abbigliamento, calzature e attrezzature sportive, anche le sanzioni amministrative per infrazioni al Codice della Strada potranno essere scontate di un terzo, se si paga tempestivamente, entro cinque giorni dall'accertamento o dalla notifica. Lo scopo? Esattamente lo stesso di tutti gli oggetti proposti con lo sconto a fine stagione: cercare di realizzare il più possibile da tutto ciò che potrebbe perdere valore in breve tempo. Ma le sanzioni, quelle che chiamiamo impropriamente multe, non dovrebbero perdere valore, al contrario sono destinate a lievitare se non si rispettano i tempi e le modalità di pagamento.
L'effetto della tasse sulle controversie
Questa è la teoria, o perlomeno quanto avviene di norma. Ma i tempi sono cambiati, e per le amministrazioni locali il recupero dei crediti (anche quelli ottenuti con le note imboscate) sta diventando un problema molto serio. Colpa della crisi, ma anche della scelta di introdurre un contributo unificato di 37 euro per avviare un ricorso al Giudice di Pace. L'importo pressoché equivalente a quello di alcune infrazioni «minori», come il divieto di sosta, ha ottenuto il risultato desiderato di abbassare drasticamente il volume di opposizioni, però ha portato come conseguenza diretta un'impennata negli insoluti delle casse dei Comuni. Ecco allora la trovata dello sconto del 30 per cento, inserita nel «decreto del fare», che non ha mancato di catalizzare l'attenzione per le sue caratteristiche innovative.
La solita fretta ferragostana
Purtroppo, però, una volta di più l'attenzione è stata concentrata sulla forma più che sulla sostanza, e il testo del provvedimento è stato redatto frettolosamente, come dimostrano le numerose imprecisioni e lacune, che rischiano di ritorcersi su chi sarà chiamato ad applicare le nuove norme, ma soprattutto sugli automobilisti.
Il primo allarme arriva dall'interno, vale a dire dalle forze dell'ordine, che si trovano a fare i conti con un testo incompleto e con la necessità di doversi arrangiare autonomamente ed empiricamente per non farsi trovare impreparati nel momento in cui migliaia di sanzioni potranno essere autoridotte. Stefano Manzelli, direttore del sito www.poliziamunicipale.it, è preoccupato per quanto potrebbe accadere da martedì: «Si è persa l'ennesima occasione - sostiene - per fare un provvedimento utile e coerente. Ci troviamo ancora una volta a fare i conti con una norma vacanziera, come le tante che ci siamo trovate a dover gestire a Ferragosto, Pasqua o Capodanno. Iniziative che fanno decisamente notizia, ma che lasciano molto poco, e generano molti problemi e incomprensioni».
I tempi stretti e i rischi per l'utente
Gli aspetti critici sono diversi; il primo è legato al poco tempo lasciato alle amministrazioni per adeguarsi alla novità. La circolare del Ministero dell'Interno che annuncia l'imminente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e fornisce le prime indicazioni applicative è arrivata il 12 agosto, vale a dire nove giorni prima dell'annunciata rivoluzione. Troppo pochi per consentire la realizzazione di moduli aggiornati, per informare adeguatamente chi ha commesso l'infrazione. Pochi in condizioni normali, del tutto insufficienti nei giorni in cui tutta l'Italia è tradizionalmente chiusa per ferie.
Il risultato sarà inevitabilmente quello di azioni del tutto eterogenee da Comune a Comune. I più attenti provvederanno a inserire nella notifica fogli aggiuntivi con informazioni sommarie, gli altri lasceranno correre e si comporteranno come se nulla fosse cambiato. Poi bisognerà fare i conti, nel senso più stretto del termine, con gli importi da versare. Perché si parla ufficialmente di 30 per cento, ma al terzo di sconto non bisogna assolutamente dimenticare di aggiungere le spese, altrimenti il pagamento risulterà insufficiente (anche nel caso manchi solo un centesimo versato) e partirà automaticamente la cartella esattoriale opportunamente maggiorata.
Tra legge e interpretazione
Restano inoltre i dubbi sull'interpretazione, come spesso avviene quando i testi sono stesi frettolosamente. Un esempio: non sono previsti sconti se si commette un'infrazione che comporta la sospensione temporanea della patente, però non c'è alcun cenno a quelle, ben più gravi, che prevedono la revoca del permesso di guida. Si è portati a pensare che l'esclusione sia estesa a entrambi i casi, ma la lacuna lascia aperte varie interpretazioni, che potrebbero alimentare numerosi ricorsi. Accade sempre quando le norme non sono scritte chiaramente, e il legislatore avrebbe dovuto pensarci.
Si paga via bancomat ma con commissione super
Un ulteriore motivo di preoccupazione nasce da un'altra novità contenuta nel documento, vale a dire la possibilità di pagare immediatamente la sanzione coni sistemi di pagamento elettronici, vale a dire bancomat e carte di credito. Si tratta di un sistema che ci avvicina ad altri Paesi, non ancora diffuso tra le pattuglie che vigilano sulle nostre strade, ma che lascia qualche perplessità. Risulta infatti che all'importo della multa siano aggiunte spese e bolli per un totale di 7 euro. Un'ulteriore beffa per l'automobilista.
Se è meglio la sanzione che pagare il parcheggio
C'è infine che fa notare che i saldi possono rappresentare un incentivo a infrangere le regole. Il caso più evidente è quello dei parcheggi in aree particolari, nelle quali la sosta richieda l'esborso di cifre importanti.
Se la sanzione prevista è di 41 euro, una volta detratto il 30 per cento la tariffa potrebbe risultare più vantaggiosa. Senza dimenticare che non si ha la certezza di essere pizzicati, quindi il gioco varrebbe sicuramente la candela.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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