Un hater del Pd che diventa vicesegretario del Pd. Ci poteva riuscire solo la maga Elly Schlein, che infatti è stata eletta segretaria poco dopo avere preso la tessera dei dem. Parliamo di Marco Furfaro, 43 anni da compiere a giugno, pasionario della mozione Schlein, con un passato da militante di sinistra fin troppo critico nei confronti della casa madre del Nazareno. Da Sinistra Ecologia e Libertà con Nichi Vendola allo sbarco in segreteria nazionale con Nicola Zingaretti ed Enrico Letta, fino al cerchio magico della nuova stella dei progressisti. Tanto che lei lo voleva a tutti i costi in Vigilanza Rai ed è pronta a nominarlo come suo vice. Ma veniamo alla sua carriera da odiatore del partito che ha scalato. Giugno del 2012, il giovane Furfaro è uno degli animatori di Sel e se la prende con Dario Franceschini. Proprio lui, il dominus delle correnti, ex ministro della Cultura, ma soprattutto forse il più decisivo dei «grandi elettori» che hanno permesso a Schlein di conquistare il Nazareno. «L'intervista di Franceschini su Repubblica è l'emblema di una classe dirigente arrogante e demagoga (altro che Grillo!) che pensa di trattare la politica come si gioca a risiko», scriveva su Facebook Furfaro a proposito del suo alleato. Franceschini affondato. Due anni dopo, febbraio del 2014, le idee del fedelissimo di Schlein non erano cambiate affatto. «Franceschini, a prescindere da chi comanda, è sempre al suo posto». Leggendo questo post bisogna ammettere le doti divinatorie di Furfaro. Infatti Franceschini è al suo posto anche stavolta, tra i vincitori del congresso. Il probabile vice-Schlein aveva un debole per il capo della corrente Area Dem. Ecco un tweet del 30 giugno 2013: «Chi ferma il governo sarà punito nel voto. Dario Franceschini, che forse pur di governare con Berlusconi eliminerebbe pure le elezioni». Il governo era quello di larghe intese guidato da Letta. Prima di entrare nella segreteria nazionale del Pd con l'ex premier come leader, Furfaro non ci andava per nulla per il sottile. 13 febbraio 2014: «Il governo Letta è stato un disastro assoluto». 6 novembre 2013: «In Italia, il presidente del Consiglio, Enrico Letta, pur di governare con la destra tiene in scacco un paese nonostante non sia in grado di fare niente». L'odio per il Pd era viscerale e Furfaro all'epoca accusava i dem di «governare con la destra». Esperienza che si è ripetuta durante il governo di Mario Draghi, con l'astro nascente dell'era Schlein in segreteria nel ruolo di Responsabile dei rapporti con i movimenti e le associazioni. Negli anni dell'esecutivo Letta Furfaro sui social invitava ripetutamente l'ex segretario a dimettersi da presidente del Consiglio. E ancora, 5 dicembre 2013: «Non mi importa di Letta e dei quattro poltronari che stanno al governo». Non poteva mancare Massimo D'Alema, colui che la Schlein aveva invitato a rientrare nel Pd. A maggio del 2015 Furfaro strigliava Renzi, reo di essere andato in tv «come un D'Alema qualunque». Tweet del 12 dicembre 2014: «D'Alema e quella classe dirigente dovrebbero solo chiedere scusa».
Tema rispolverato nel 2018: «La sinistra ora pensa di dividersi tra Calenda e D'Alema. Mi permetto un consiglio per entrambi: mettetevi di lato, perché avete perso. Perso. Entrambi. Grazie di cuore, perché non vi si sopporta più». Occupy Pd ha occupato il Pd.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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