
Il doppio volto dell’assessore. Alessandra Durante (foto) e «Membro anonimo 582». Dottor Jekyll e Mr. Hyde.
Uno nessuno e centomila, in un gioco di identità che ha portato l’esponente della giunta di centrosinistra di Lecco a dare le dimissioni. Il motivo? Una serie di risposte anonime, rifilate a un cittadino commentatore, su un gruppo Facebook dedicato ai problemi del territorio. E, così, in un battibaleno l’assessore con delega proprio al cyberbullismo si è trasformata esattamente nella sua nemesi. Sempre nei binari angusti del politicamente corretto da un lato, hater dall’altro.
È domenica sera e un lecchese, sul gruppo Lecco Società e Politica, evidenzia una contraddizione, sottolineando la stonatura della posa di fiori decorativi accanto a un marciapiede sconnesso. Tanto basta per fare esondare la solitamente impeccabile assessora Durante, in azione sotto le mentite spoglie di anonimo 582. Accusa il malcapitato di scrivere solo per «il piacere di scatenare polemiche e così sentirsi di avere un senso». E ancora, la componente della Giunta, con delega anche alle politiche per i bambini, paragona il livello dei suoi commenti a quello di «un alunno di terza elementare». Poi lo svelamento, sorprendente, dell’identità dell’odiatrice social, grazie agli amministratori della pagina. E l’atteggiamento dell’assessora, definito dalla stessa Durante nelle successive scuse come «prepotente» e «maleducato», fa a pugni con la correctness sfoggiata dall’esponente dell’amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Mauro Gattinoni. «Lecco vuole essere questo: una città che non fa domande su chi sei, ma ti apre le porte perché sei tu», scriveva, in un post su Instagram, il 16 giugno scorso, a proposito del Pride che si era svolto nella città lombarda. Mai una sbavatura, come anche in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. E, quindi, «basta parlare alle donne affinché si difendano dalla violenza, è ora di parlare agli uomini affinché la riconoscano e la fermino». E poi, scuola, minori, diritti, famiglia, salute mentale e soprattutto lotta contro il cyberbullismo, un rovescio della medaglia dai tratti farseschi.
Dopo lo smascheramento, le scuse.
«Porgo le mie scuse a questo cittadino a cui ho risposto in maniera molto prepotente e maleducata, scendendo anche nel personale e facendolo in anonimato all'interno di un gruppo Facebook. Non c’è nessuna giustificazione», è la toppa di Durante, con una storia Instagram. «Chiedo scusa anche a tutte le persone che da anni operano con me o seguono il lavoro che stiamo facendo sul digitale. Sono caduta esattamente in quei comportamenti che da tempo analizziamo come atteggiamenti da limitare o eliminare dall’arena social.
Mi dispiace proprio umanamente aver sbagliato a livello personale, non solo istituzionale», scrive l’assessore. La mossa è la presentazione delle dimissioni, per il momento congelate dal sindaco Gattinoni. Due facce, due chance.