Quelle «confessioni» erano di certo «private», ma i giudici dovranno ora accertare se in qualche modo erano state anche «estorte». In ballo ci sono reati gravissimi come la violenza sessuale e l'induzione all'uso di droga: accuse (tutte da dimostrare) con cui ieri sono stati arrestati i due ideatori della pellicola incriminata. «Confessioni private» è il titolo del film porno che due anni fa lanciò Sara Tommasi nel mondo dell'hard: sulla locandina del cult movie la show girl laureata alla Bocconi assicurava ai propri fan che - in ordine crescente - li avrebbe: 1) «stupiti», 2) «fatti rimanere senza fiato», 3) «eccitato tanto», 4) «regalato un fantastico sogno erotico». Partiamo subito dai punti 1 e 2, entrambi centrati, anche se per ragioni che nulla hanno a che fare con l'eccitazione sessuale.
Nelle scene clou (roba pesantuccia...) la Tommasi appariva infatti in uno stato confusionario che poco si addiceva alla delicatezza di una trama hot. In altre parole Sara in versione «luci rosse» poteva far piangere o ridere, ma sicuramente non sollecitava nessun istinto libidinoso. Perché l'attrice aveva quegli occhi così innaturalmente spiritati? Perché diceva cose talmente prive di senso perfino per la sceneggiatura di un film sporcaccione? Risultato: i punti 3 e 4 sono stati clamorosamente disattesi. Di sicuro si sa che la protagonista di «Confessioni private», dopo aver finito di girare la movimentata pellicola, aveva presentato denuncia contro i produttori del film, sostenendo di essere stata «indotta» a girare quei ciak dopo essere stata «indotta» ad assumere cocaina?
Ma a questo punto una domanda nasce spontanea: se due persone sono finite in manette per aver «indotto» la Tommasi a fare un film porno «contro la sua volontà», perché successivamente alla denuncia la stessa Tommasi ha interpretato ben altre tre film porno? Solo perché i titoli di questi ultimi («La mia prima volta», «I soliti noti» e «Vip, Sesso e Potere») risultano più artistici di «Confessioni private»?. Boh. Intanto il legale di Sara, l'avvocato Alfonso Luigi Marra (su di lui fate una ricerca su Google, non rimarrete delusi...) canta vittoria: «Finalmente si chiude questo scandalo a cielo aperto, di una persona incapace di intendere e di volere, nonché drogata all'uopo, sfruttata sotto gli occhi di milioni di italiani senza che nessuno facesse niente».
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