Bagnini, poeti, precari: ecco la foto di gruppo degli onorevoli 5 Stelle

I 163 "cittadini portavoce" eletti per il M5S sono una formazione mai vista a Palazzo. I loro programmi? "Felicità e comportamenti civili"

La prima senatrice sarda del Movimento 5 Stelle: Manuela Serra
La prima senatrice sarda del Movimento 5 Stelle: Manuela Serra

Roma - «Prima cosa che faccio? Ridurre a metà lo stipendio dei sindaci. Poi internet wi-fi, la vera informazione libera e gratuita, basta con questi giornali, dobbiamo avere l'informazione libera, a costo zero. In biblioteca, in giro per la città, dove i ragazzi giocano a pallone, in piazza, al parco, in piscina, dappertutto, perché bisogna essere liberi e informati» dice Davide Tripiedi, da Desio, nuovo deputato Cinque stelle. È uno dei 109 onorevoli (anzi, «cittadini portavoce») eletti col M5S alla Camera (65% uomini, 37% donne), insieme ad altri 54 senatori. Fanno 163 parlamentari, più di quelli del Pdl, un esercito di sconosciuti che prepara le valigie per la capitale, marziani a Roma. Dentro c'è di tutto, dal ricercatore al disoccupato, dall'insegnante allo studente, dall'infermiera al perito agrario, dal geologo precario che studia i movimenti della nave Costa Concordia nel mare del Giglio all'operaio, con prevalenza di curricula informatici.
Volti nuovi per davvero, mai visti proprio, neppure in tv poiché non partecipano ai talk show per principio (o divieto). Valutarli da come si presentano è arduo, perché non rientrano nelle categorie di politici abituali. Il primo istinto è di considerarli degli sprovveduti destinati a soccombere nella Gomorra politica, quando spiegano la loro missione nei Palazzi come fa l'«onorevole» Riccardo Nuti, primo eletto in Sicilia: «Il nostro interesse è la felicità degli altri e vivere attorniati da comportamenti civili». Stesso effetto produce il programma politico dell'«onorevole» Andrea Colletti, eletto in Abruzzo: «Dobbiamo dare finanziamenti alla sanità pubblica perché è l'unico modo per aiutare le persone a sentirsi meglio. Vogliamo anche aumentare i finanziamenti alla scuola pubblica, con i fondi della Tav o degli F35». O nel video di Federica Daga, eletta alla Camera: «Vi mostro questa pianta, è una aloe arborescens, le sue caratteristiche sono che è antiossidante e anticancerogena. Più in là abbiamo una pianta di limoni, la usiamo per fare un detersivo per i piatti che non inquina. Poi vi faccio vedere un altro aggeggino, questa si chiama mooncup, coppetta della luna, e aiuta le donne a raggiungere l'obiettivo dei rifiuti zero». Programmi un po' vaghi. Ma l'unica è vederli all'opera, nel suk del Parlamento, con il Pd a caccia di «Scilipoti» a cinque stelle. Se resisteranno, stoici, oppure romperanno le righe, oppure daranno una lezione a tutti per davvero. Riciclati o transfughi non ce ne sono, la truppa non si compone come i nuovi partiti classici, che utilizzano materiali di scarto degli altri. Una matrice politica di prevalenza però c'è, ed è - per usare categorie tradizionali - certamente più di sinistra che di centrodestra. L'area da cui provengono molti è quella del «Popolo viola», delle Agende rosse di Salvatore Borsellino, del movimentismo No-Tav, delle piazze pacifiste no global, del consumo equo solidale, delle energie alternative, del no al nucleare, dell'articolo 18 da tutelare, tutti temi dei defunti partiti della sinistra radicale (dai Verdi ai comunisti vari fino a Vendola), spolpati dal M5S. È la nuova generazione degli ambientalisti, tema che attraversa tutte le Cinque stelle da cui il nome (acqua pubblica, mobilità sostenibile, sviluppo, connettività, e ambiente). Il neo senatore Cinque Stelle Francesco Campanella è uno dei pochi con tracce di partito preesistenti. Dipendente della Regione Sicilia, è stato nel Pds e poi in Rifondazione comunista, ma come parlamentare grillino sembra poco orientato all'intesa col Pd, che è «come la vecchia Democrazia cristiana». Dal mondo No-Tav arrivano decine di parlamentari M5S. Dal video operatore Alberto Airola, autore di «No-Tav, indiani di Valle» sui resistenti della Val di Susa, a Marco Scibona (Senato) leader valsusino dei No-Tav, da Alfonso Bonafede, 36 anni, avvocato autore di una class action contro il passante Tav a Firenze, a Laura Bottici, disoccupata che vuole lo stop della Torino-Lione, ma anche del Ponte sullo stretto e il taglio delle spese militari, in primis gli F35 (refrain degli eletti M5S).
Altro tema fisso, oltre ai rifiuti zero, è la Rete. «Racconterò con la webcam tutto quel che accade alla Camera» promette Mirella Liuzzi, impiegata eletta in Basilicata, anche se una web tv alla Camera c'è già da anni. Punta invece sulla «decrescita felice» Alessandro Di Battista, deputato, esperto di cooperazione in Sudamerica.

Sbarca in Parlamento anche qualche parente, come Azzurra Cancelleri, sorella del consigliere regionale siciliano M5S Giancarlo Cancelleri. E anche due parenti contemporaneamente: la neosenatrice Ivana Simeoni, operatrice del 118 a Latina, e Cristian Iannuzzi, suo figlio, alla Camera. Chissà come se la caveranno i marziani a Roma.

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