Baldoni si dimette dall'Agenzia per la cybersicurezza: cosa è successo

Roberto Baldoni ha fatto un passo indietro: non è più direttore generale dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Ora si lavora al sostituto

Baldoni si dimette dall'Agenzia per la cybersicurezza: cosa è successo

Nella serata di ieri è arrivato il passo indietro di Roberto Baldoni, che ha deciso di lasciare il suo incarico e dunque di rimettere nelle mani del governo il ruolo di direttore generale dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Ricopriva tale veste dal 5 agosto 2021, una delle principali tappe che hanno caratterizzato l'avvio del percorso nell'ambito di una serie di disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza e definizione dell'architettura nazionale di cybersicurezza del nostro Paese. Era stato nominato da Mario Draghi, allora presidente del Consiglio.

Cosa c'è dietro l'addio di Baldoni

Stando a quanto appreso e riferito dall'Ansa, qualcosa si sarebbe rotto con l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni: la scelta potrebbe essere stata dettata dopo aver avvertito una sorta di mancanza di fiducia. Anche La Repubblica parla di frizioni: in particolar modo si sarebbero registrate "ore di grande tensione" non solo con il presidente del Consiglio ma anche con Alfredo Mantovano, l'Autorità delegata.

Adesso il compito sarà quello di procedere in maniera spedita per risolvere il nodo, trovando il sostituto giusto in grado di guidare l'Acn e promuoverne un nuovo slancio. A settembre dello scorso anno Baldoni è stato intervistato da ilGiornale.it in merito alla crescita di cyber attacchi e alla vulnerabilità dei sistemi informatici: "Gli attacchi cibernetici sono un problema endemico mondiale portato dalla trasformazione digitale e a essere prese di mira sono soprattutto le nazioni più ricche".

L'Agenzia per la cybersicurezza

Il passo indietro di Baldoni arriva proprio quando gli attacchi hacker del collettivo filorusso Noname057(16) stanno prendendo di mira i siti di alcune istituzioni e portali italiani. La loro mossa potrebbe essere interpretata come una vera e propria ritorsione per le armi che l'Italia sta fornendo all'Ucraina per difendersi dall'aggressione della Russia. Comunque il sistema in generale avrebbe tenuto e non si sarebbero verificati disservizi di rilievo.

Sono molte le finalità che si pone l'Autorità per la cybersicurezza nazionale, tra cui quella di creare e mantenere in Italia quelle competenze "necessarie per guidare il Paese nel complesso processo multidimensionale di innalzamento continuo della resilienza cibernetica nazionale". Pertanto si occupa di promuovere le azioni che garantiscono la sicurezza e la resilienza cibernetica necessarie allo sviluppo digitale del Paese.

Non solo: si adopera per l'autonomia strategica nazionale ed europea nel settore del digitale, favorisce percorsi formativi per lo sviluppo della

forza lavoro nel settore e sostiene campagne di sensibilizzazione. Infine supporta la cooperazione e lo sviluppo di azioni e progetti internazionali "volti alla realizzazione di un cyberspazio globale sicuro".

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