Sull'annunciata legge, varata ieri dal governo, che toglie il finanziamento pubblico ai partiti è già rissa. Letta gongola come un bambino a Gardaland, Grillo rosica e la bolla come una truffa bella e buona. Vediamo. Da esultare c'è poco. Fare passare come un successo eccezionale una cosa che andava fatta da tempo è ridicolo. Semmai c'è da scusarsi, e vergognarsi, per il clamoroso ritardo.
Di più: Letta fa il furbo e non dice due cose. La prima: il coraggio di tagliare il finanziamento non l'ha trovato lui. Ha obbedito a un ordine del suo nuovo capo Renzi che gli ha detto: o lo fai subito o domenica ti sputtano e forse ti mando anche a casa. La seconda: così facendo, Letta (per intestarsi il merito), allunga i tempi. Una legge analoga, infatti, era già stata approvata dalla Camera per poi essere imboscata al Senato. Bastava farla sbloccare che diventava immediatamente legge dello Stato. Il suo decreto di ieri, invece, dovrà ora essere votato di nuovo dalla Camera e poi, senza modifiche (cosa difficile), dal Senato. Quanto ci vorrà nessuno può dirlo.
Ma oltre a questi particolari (vedrete quanti dispetti tra Renzi e Letta nelle prossime settimane) il decreto avvia un percorso: la politica finanziata dai cittadini che lo ritengono utile. Cosa che lo stesso Pdl aveva tra gli otto punti irrinunciabili del proprio programma elettorale.
Grillo esagera a parlare di truffa, ma certo la strada è lunga. Perché ci vorranno tre anni prima che il nuovo sistema vada a regime e perché i costi esagerati della politica sono anche altrove (finanziamenti ai gruppi parlamentari, per esempio). Rispetto alle entrate della Casta è come togliere la paghetta al figlio di un miliardario. Senza contare che è vero che si riporta un po' di etica ma per le casse dello Stato non è detto che ci sarà un risparmio: essendo le offerte dei cittadini detraibili dalle tasse è ovvio che ci sarà una minore entrata fiscale, il cui ammontare potrebbe addirittura essere maggiore di quanto si spende oggi.
Diciamo così: avendo i forconi che premono alle porte del palazzo, il governo e la
politica hanno preferito usare la scure che essere infilzati come polli. Ma la mannaia sarà calata con molta calma, e scommettiamo, il taglio non sarà poi così doloroso come appare a prima vista. Comunque, meglio che niente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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