«Basta liti: superiamo il Pdl per fare un partito con l’Udc»

«Basta liti: superiamo il Pdl per fare un partito con l’Udc»

Presidente Formigoni, ha detto che indietro dal Pdl non si torna. E avanti?
«Cominciamo a chiarire. Trovo stucchevole la polemica di tornare a dividere quello che abbiamo tanto faticosamente unito nel 2008, su input di Silvio Berlusconi. Smettiamola di parlare di ex An e ex Forza Italia».
La nostalgia del passato in Forza Italia sembra diffusa.
«Non direi in Forza Italia. Ci sono anche in An persone così...».
Così come?
«Chiamiamoli nostalgici. Ritenevano che si stesse meglio allora. Invece, quattro anni di vita del Pdl hanno fatto di noi i militanti di un solo partito a cui dare continuità e vigore».
Allora Pdl anche nel futuro?
«Si può sempre ragionare. Alcuni di noi coltivano un ulteriore sogno e cioè fare un partito ancora più grande, che sia la sezione italiana del Partito popolare europeo. Un partito di moderati che si allarghi a coloro che a Strasburgo sono con noi e in Italia su banchi opposti. Ma anche a movimenti, cattolici e laici, a singole personalità. Per questo disegno varrà la pena anche superare il Pdl. Noi siamo disposti a sederci con chiunque condivida questo progetto».
E il nome?
«Lo troveremo insieme».
Meglio allargarsi verso la Lega o verso l’Udc?
«La Lega ha sempre detto che non fa parte del Ppe, mentre mi auguro che l’Udc possa prendere in considerazione questo proposito. Questa sezione italiana del Ppe può poi riallacciare una nuova alleanza con la Lega sulla base di un nuovo programma e con nuove condizioni».
In questo momento di frizioni sembra fantapolitica.
«Siamo a 40 giorni dalle amministrative, si corre tutti separati e tutti risponderebbero con una pernacchia adesso, perché ognuno porta acqua al suo mulino. Ma in estate sarà diverso».
La Russa ha invitato Galan a fondare il partito dei pentiti con Fini.
«Io no, mi auguro che Galan rimanga con noi. So che nel Pdl, come era ieri in Forza Italia, si può discutere anche avendo idee diverse. A patto che Galan accetti questa prospettiva di Pdl unito che non torna a dividersi tra Forza Italia e An».
E le liste civiche in stile Forza Lecco?
«Non mi convincono. Vorrei capire: sono componenti del Pdl o sono fuori dal Pdl? Se Forza Como è in concorrenza con il Pdl, allora è fuori dal Pdl e contro il Pdl. E poi la lista civica nasce per iniziativa di cittadini che non hanno mai fatto politica. Lo dice la parola stessa: civiche, dei cittadini. Ma un politico non dà vita a liste civiche».
Scusi, ma non era lei a insistere tanto per correre con una Lista Formigoni?
«Ma non era una lista civica: aveva il nome e la faccia di un politico affermato. E poi era il 2005. E comunque poi abbiamo ragionato insieme e deciso di no».
Quale ricetta per le amministrative?
«Il Pdl deve essere presente dappertutto con propri candidati sindaci e proprie liste e sono sicuro che avremo un risultato positivo. Poi, nel secondo turno, mi auguro che l’unità del centrodestra si ricostituisca».
Con la Lega?
«Con la Lega, con l’Udc, con tutti. Consideriamo il primo turno una sorta di semifinale».
Lei non esclude larghe intese. Ma la sinistra in Regione scende in piazza e le chiede di dimettersi per le troppe inchieste.
«La manifestazione è stato un flop numerico e di proposte. In questo momento le elezioni anticipate sarebbero una sciagura. Noi abbiamo il dovere di fare provvedimenti per i cittadini e il centrodestra li sta facendo.

Abbiamo varato la riforma del trasporto pubblico con i con voti dell’opposizione e la presa in carico dei malati cronici. Stiamo dando aiuti alle nostre imprese, abbiamo ridotto i tempi di pagamento a 60 giorni. È il contrario di una Regione bloccata».
Non pensa proprio mai alle dimissioni?
«Non ci penso proprio a dimettermi».

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