Nessun passo indietro, la Bce tira dritta e continua la stretta monetaria. Il consiglio direttivo ha annunciato l’aumento dei tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale, portando così il tasso sui rifinanziamenti principali al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. Una decisione che ha fatto storcere il naso ai più: per molti, infatti, questo intervento mortifica il mercato, traducendosi nell’ennesima stangata nei confronti di famiglie ed imprese.
Tranchant il ministro Adolfo Urso: "Questa nuova decisione, presa peraltro credo a maggioranza quindi contrastata, non credo possa aiutare la ripresa economica dell'Europa, che è il principale problema che noi abbiamo anche perchè le altre economie collegate a noi hanno". Il titolare delle Imprese e del Made in Italy ha rimarcato: "Ben sapete il valore che ha l'economia tedesca all'interno dell'economia europea. La Germania è già ampiamente in recessione e con essa altri Paesi legati al sistema tedesco come l'Olanda, e questa decisione della Bce purtroppo non aiuta". Bocciatura senza appello anche da parte di Alberto Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive della Camera e responsabile Fisco della Lega: "Un ulteriore rialzo dei tassi non può che essere negativo per la crescita economica che infatti sta frenando sia in Europa che in Italia. Continuare a mantenere un livello alto dei tassi di interesse penalizza le imprese per il caro finanziamento e le famiglie per il caro mutui".
Per la Cna si tratta di una decisione incomprensibile:"Dopo essere intervenuta tardivamente contro l'inflazione, ipotizzando che il rialzo fosse transitorio, ora la Bce insistendo nella sua politica di incremento dei tassi rischia di tagliare definitivamente le gambe alla crescita economica". La Cna ha inoltre ricordato come sempre lo stesso istituto di Francoforte abbia rilevato che l'indebolimento della domanda interna è tra le cause del taglio alle stime di crescita del prodotto interno lordo dell'Eurozona, ridotta al +0,7 per cento per quest'anno: "Tale indebolimento, però, è dovuto sì all'aumento dei prezzi ma anche alla crescita di mutui e prestiti. Un combinato disposto che potrebbe trascinare l'Italia e l'Europa in zona recessione, come già sta mostrando l'andamento della Germania, tradizionale locomotiva economica dell'Unione".
La mossa della Bce rischia di dare un colpo di grazia all'economia dell'Eurozona e in particolare dell'Italia secondo Unimpresa, con il suo vicepresidente Giuseppe Spadafora: "I rischi per la crescita sono assai rilevanti. L'aumento del costo del denaro deciso oggi, il decimo in 14 mesi, con il tasso che sale al 4,5%, rappresenta una mazzata per le famiglie e per le imprese, con effetti devastanti tanto sui consumi delle persone tanto sugli investimenti e le spese ordinarie delle aziende". Il rischio per Roma è il "credit crunch, di liquidità progressivamente tagliata dalle banche nei confronti della clientela" . Particolarmente critico anche il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che pone l'accento sull'ostacolo per l'economia reale e per l'attività delle imprese posto proprio dalla Bce: "Il rialzo dei tassi avrà un impatto negativo sulla domanda e sugli investimenti. Anche i prodotti destinati all'alimentazione sono in calo. Preoccupa, in particolare, l'intensità della riduzione in atto del credito bancario alle imprese che sono impegnate, tra l'altro, nelle transizioni energetica e ambientale secondo gli obiettivi fissati dalla UE.
Anche la messa in opera del Pnrr può risentire della stretta creditizia, riducendo così il previsto apporto degli investimenti al ciclo economico. L'aumento dei tassi d'interesse pesa anche sui conti pubblici, mentre la crescita economica apporta un solido contributo anche alla stabilità finanziaria".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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