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Beffa Imu: per non pagarla faremo un prestito allo Stato

Il governo cancella la seconda rata dell'imposta sulla prima casa ma aumenta gli acconti fiscali versati a fine anno da banche, assicurazioni e finanziarie. Che si rifaranno sui clienti

Beffa Imu: per non pagarla faremo un prestito allo Stato

Roma - Il governo toglie con una mano, ma prende con l'altra. Oggi il Consiglio dei ministri approva il taglio della seconda rata Imu sulla prima casa, e però lo finanzia con aumenti fiscali. Saranno banche e assicurazioni a pagare il conto, con un incremento degli acconti fiscali di fine anno (superiore, pare, al 125% dell'Ires e dell'Irap) sia per il 2013 che per il 2014. Insomma aumenta a dismisura quel prestito che i contribuenti concedono allo Stato ogni fine d'anno. Non solo. Verrà chiesto alle banche e agli altri intermediari finanziari di versare in acconto il 100% dell'imposta sostitutiva sul risparmio amministrato. Col rischio che poi, a cascata, le banche si rifacciano sui depositanti.

Il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni ha trovato così i 2 miliardi necessari alla cancellazione della seconda rata Imu sulla prima casa. Ammesso e non concesso che l'incremento abnorme degli acconti superi l'esame degli occhiuti vigilantes di Bruxelles. Ma Saccomanni non sa ancora come finanziare l'esenzione dal pagamento dei terreni agricoli. I ministri del Nuovo centrodestra hanno trovato 200 milioni di risparmi nei loro dicasteri, però non basta: ballano altri 200 milioni, dunque l'Imu agricola probabilmente si pagherà. Bisogna poi cercare 500 milioni da dare ai Comuni, che battono cassa. Al ministro dell'Economia, il presidente dell'Anci Piero Fassino ha detto che per assicurare parità di gettito occorre almeno un miliardo e mezzo, mentre la dote del governo è di 1 miliardo. Il rischio è che ai Comuni si dia mano libera sulla seconda casa.

Nello stesso provvedimento, il governo dovrebbe autorizzare l'aumento delle accise sulla benzina e degli acconti Ires e Irap da pagare in dicembre da imprese e professionisti. Scatterebbe infatti la «clausola di salvaguardia» inserita nel taglio della prima rata Imu. Mancano all'appello oltre 600 milioni di copertura, e allora via libera all'aumento degli acconti e al rincaro del carburante. Un'analoga clausola di salvaguardia riguarderà anche la copertura del taglio della seconda rata Imu.
All'esame del Consiglio dei ministri arriva inoltre la rivalutazione delle quote Bankitalia, un'operazione che dovrebbe garantire circa 1 miliardo di maggiore gettito fiscale. All'ordine del giorno anche la vendita di immobili pubblici.
Mentre al Tesoro sono a caccia di fondi per l'Imu agricola alla commissione Bilancio del Senato i partiti cercano un faticosissimo compromesso sulla nuova tassazione sulla casa e sul cuneo fiscale, i due temi più caldi della legge di stabilità.
Il governo, per il momento, ha presentato nel pomeriggio di ieri una serie di emendamenti «frattaglia», che vanno dai 20 milioni in tre anni per il Comune di Lampedusa ai 200 milioni, sempre in tre anni, del Fondo per le politiche della famiglia. Vengono aggiunti 100 milioni di stanziamenti all'Anas, e tolti 50 milioni al Mose di Venezia. Stanziati 55 milioni in tre anni per il Fondo di garanzia per la costruzione di impianti sportivi. La novità, in questo caso, è che sarà possibile costruire nelle zone dei nuovi stadi palazzi con cinema, negozi e centri commerciali, «anche non contigui agli impianti». sarà anche più «rapido» costruire nuovi stadi, a partire da 500 posto se indoor e 2000 all'aperto: le autorizzazioni dovranno essere rilasciate a non oltre 15 mesi dala richiestaProrogate inoltre fino al giugno 2014 le gestioni commissariali delle Province, in attesa della riforma che le abolisca.

A loro volta, i relatori Antonio D'Alì (Ncd) e Giorgio Santini (Pd) hanno presentato un loro pacchetto di emendamenti. Prevedono, fra l'altro, un Sistema nazionale di garanzia per l'accesso al credito di imprese e famiglie, con l'intervento della Cassa depositi e prestiti. Comprende un Fondo da 200 milioni di euro per aiutare i giovani ad ottenere un mutuo prima casa. La garanzia non potrà superare il 50% della quota capitale del mutuo.

Si introduce inoltre la garanzia dello Stato su acquisti di titoli «nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione aventi a oggetto crediti verso piccole e medie imprese» da parte della Cassa depositi e prestiti.

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